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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2012 alle ore 13:21.

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Angelo Rampino (Ansa)Angelo Rampino (Ansa)

Sospeso. Angelo Rampino, il preside della Morvillo-Falcone, non potrà riprendere possesso del suo ruolo dopo due settimane di ferie forzate. I magistrati vogliono vederci chiaro nella sequenza di dichiarazioni un po' bizzarre e un po' depistanti che Rampino sciorinò a partire dai minuti che seguirono l'esplosione davanti alla Morvillo-Falcone quel maledetto 19 maggio.

La prima: «È un botto preparato da mani esperte». La seconda: «Sono sicuro che entro 48 ore l'attentatore sarà assicurato alla giustizia». Le studentesse e i giornalisti rimasero colpiti dalla freddezza con la quale Rampino si qualificava non appena incrociava una telecamera: «Sono Rampino, il preside della Morvillo-Falcone». E via a una raffica di interviste. Quella mattina Rampino arrivò stranamente in ritardo. Le studentesse e i colleghi del professore dichiararono che cascasse il mondo alle 7.45 in punto il preside varcava il cancello della Morvillo-Falcone. «Ho fatto gasolio» si giustificò alle 8.15 del 19 maggio, mezz'ora dopo la morte di Melissa Bassi e il ferimento di altre cinque studentesse.

La mattina del 25 maggio Il Sole 24 Ore e il sito Il Sole 24 Ore.com furono i primi a dare la notizia che il preside, neppure 40 giorni prima dell'attentato, lo stesso periodo nel quale "lu Vanni" (soprannome dialettale di Giovanni Vantaggiato) progettava l'esplosione, si era fatto installare una porta blindata in presidenza con tanto di telecamera.

Cosa aveva da temere Rampino, che dal 2006 al 2009 era stato preside dell'istituto commerciale "La Porta" di Galatina, 20 chilometri da Copertino, il paese di Vanni Vantaggiato, che proprio in quegli anni, come ha accertato Il Sole24 Ore, riforniva di gasolio per conto della Cofathec la scuola di Rampino. Si conoscevano? Si frequentavano, il preside Rampino e Vanni Vantaggiato? Le risposte arriveranno a giorni, forse nelle prossime ore. Gli inquirenti hanno una strada obbligata: scavare negli affari di Vanni, nel giro vorticoso di denari che il commerciante di carburante agricolo di Copertino probabilmente dava a prestito.

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