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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 08:36.

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(Reuters)(Reuters)

Un manifatturiero avanzato. Il Messico rappresenta da solo il 40% del commercio totale dell'America Latina e le esportazioni del Paese sono cresciute del 110% dal 2000 al 2011, a quota 349.675 milioni di dollari. Le vecchie maquiladoras (imprese di assemblaggio) hanno lasciato il posto a imprese moderne e l'indice di sofisticazione tecnologica è oggi pari a 3,25, il più alto dell'America Latina e ben superiore a quello brasiliano (2,49) e indiano (2,61). Nel 2012 gli investimenti diretti dovrebbero assestarsi a 19mila milioni di dollari.

I nuovi talenti. Gli studenti di scuole superiori sono 3,4 milioni e l'età media dei 112,3 milioni di abitanti è di 29 anni. Ogni anno il Paese sforna 115mila ingegneri.

Il settore automobilistico. La Fiat (Chrysler) ha diveri stabilimenti in Messico e vi produce, tra l'altro, la 500, la cui versione elettrica viene esportata anche in Cina. Sono presenti con stabilimenti produttivi praticamente tutte le marche automobilistiche. È il quinto esportatore di veicoli al mondo e l'ottavo produttore a livello globale: il valore delle esportazioni di veicoli, dice Pro-Mexico, è quasi tre volte quello di Brasile e India insieme; 84 delle principali cento imprese mondiali di componenti automobilistici hanno uno stabilimento produttivo in Messico. Pirelli ha appena inaugurato un impianto per un investimento di 210 milioni di dollari e conta di raddoppiarlo.

L'industria aerospaziale. Il Paese è il settimo fornitore degli Stati Uniti nell'industria aereospaziale e il settore è cresciuto di sette volte negli ultimi sette anni. Ora è il 12° esportatore mondiale nell'aerospaziale, anche se l'Italia è completamente assente in termini di partnership: oltre agli Usa, gli altri partner sono Francia, Germania, Canada e Regno Unito.

L'industria elettronica .«È probabile che qualcosa che ti circondi in questo momento sia stata prodotta in Messico», dicono i messicani. Otto delle dieci prime imprese multinazionali produttrici di manufatti elettronici sono presenti nel Paese, includendo Flextronics, Jabil Circuit, Lenovo, Samsung, Celestica e Sanmina Sci, Pioneer, Kenwood, Sony, Ibm, Philips, eccetera. Il Messico è il principale esportatore di schermi tv piatti al mondo.

Beni di consumo. Dal Prosecco ai beni alimentari, dall'abbigliamento ai prodotti in pelle agli elettrodomestici, le esportazioni italiane in Messico nei settori merceologici dei beni di consumo sono tutti in aumento a due cifre a fine 2011. Il mercato interno di 112 milioni di persone e quello allargato al Nafta di 1 miliardo di individui possono essere uno sbocco primario di tutto il made in Italy.

Le materie prime. Il Paese, con i suoi giacimenti di petrolio, minerali e materie prime, fa gola a molti, primi fra tutti i cinesi. È il primo produttore ed esportatore di argento al mondo, il secondo di oro in America Latina.

Il settore turistico. Per tornare agli stereotipi più conosciuti, il Messico è la principale destinazione turistica dell'America Latina e la decima nel mondo, con 23,7 milioni di visitatori l'anno. Ha 31 siti dichiarati patrimonio dell'umanità dall'Unesco, oltre 121mila monumenti storici e 42.614 siti archeologici (ma solo 182 sono aperti al pubblico....). Ha anche la seconda barriera corallina più grande al mondo e organizza la seconda Fiera del libro internazionale più importante del pianeta (a Guadalajara).

Burocrazia e oligopoli. Insomma, per gli imprenditori italiani il Paese può diventare qualcosa di più del vecchio iconico marchio di Mexico y nublas: per circa 1200 imprese italiane, anzi, è già la propria sede produttiva. Anche se bisogna tenere in conto l'altro lato della medaglia, fatto di burocrazia, scarsa percezione di sicurezza, permanenza di una corruzione elevata, forte presenza di oligopoli in vari settori. E vedere cosa succederà alle prossime elezioni presidenziali del 1° luglio.

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