Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 14:26.

My24

Una violazione ogni due chilometri di costa. È questo l'allarme che lancia Legambiente in occasione dell'annuale presentazione del rapporto "Mare monstrum", che fa il punto sullo stato delle coste italiane e sull'abusivismo edilizio. Nel 2011 i reati ambientali sono stati 13.149, fra opere in cemento sulle spiagge, scarichi abusivi, pesca di frodo, privatizzazioni non autorizzate e trivelle. Trentasei assalti al patrimonio marino al giorno.

A dominare la black list sono campania, Sicilia, Puglia e Calabria
A dominare la black list dell'illegalità costiera si trovano le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, che totalizzano insieme oltre il 57% del totale nazionale dei reati. La Campania guida la classifica con 2.387 reati, seguono Sicilia (1.981 infrazioni) Puglia e Calabria, rispettivamente con 1.633 e 1.528 illegalità riscontrate.

La pesca di frodo è il reato marino più frequente
È la pesca di frodo il reato "marino" più frequente (quasi 5mila infrazioni), seguita dall'abusivismo edilizio sul demanio (3.171 illeciti) e dalla mancata depurazione (2.669). Per i crimini commessi ai danni del mare si contano 15.790 tra denunciati e arrestati e 3.870 sequestri.

Costruzioni illegali: nel 2011 sono 25.800 i nuovi abusi
Non solo vecchi reati che vengono allo scoperto, ma specialmente in termini di costruzioni illegali le cattive abitudini continuano ad essere perpetrate. «Lo scorso anno nel nostro Paese si sono commessi 25.800 nuovi abusi, pari al 13,4% del totale costruito, con un giro d'affari stimato in circa 18,3 miliardi di euro», avverte Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente.

Troppi scarichi fognari non trattati
A questo si aggiungono i rischi ambientali connessi agli scarichi fognari non trattati: «attualmente – stima Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente – la copertura di depurazione arriva solo al 76%». E l'allarme si presenta particolarmente grave al Sud e sulle isole, dove la depurazione è al 66% circa. Come ogni anno, il flusso di turisti in arrivo per la stagione estiva porta i depuratori al collasso nei centri costieri.

Riflettori puntati sulle trivellazioni
Legambiente punta i riflettori anche sulle trivellazioni. «Il decreto sviluppo voluto dal ministro Passera – afferma Ciafani – riapre la procedura di ricerca ed estrazione di idrocarburi bloccati dalla legge approvata nel 2010 dopo il disastro del golfo del Messico».

Il decreto rotte non tutela gioielli come Capri o Pantelleria
Un'altra emergenza è connessa alla sicurezza in mare non garantita, dice Ciafani, dal decreto rotte: «Un provvedimento nato sulla scia dell'emozione dopo la tragedia della Costa Concordia ma che non tutela, ad esempio, gioielli come Capri, l'isola di San Pietro, Pantelleria e l'arcipelago delle Eolie».

Goletta Verde mollerà gli ormeggi il 23 giugno da Imperia
Come di consueto, la presentazione del rapporto di Legambiente si accompagna alla partenza della Goletta Verde, che mollerà gli ormeggi il 23 giugno da Imperia, concludendo il suo viaggio il 14 agosto a Trieste. Ventisei tappe da nord a sud della Penisola per denunciare l'illegalità ai danni delle coste italiane.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi