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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 15:37.

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Non si spegne in Piemonte la polemica sul taglio dei servizi ferroviari su 10 linee minori – messo in atto dalla Regione (insieme ad altre misure) per risparmiare 11,5 milioni di euro. La seduta del consiglio regionale di martedì 19 giugno ha visto respinte le mozioni di sfiducia contro l'assessore ai Trasporti Barbara Bonino; quest'ultima ha presentato un progetto "sperimentale" di messa a gara dei servizi su un paio di queste linee (servizi finora svolti da Trenitalia). Un'analisi dei numeri in gioco può essere utile, visto che di questi tempi anche altre Regioni stanno preparando tagli ai servizi.

Costi e risparmi.
Torino conta di risparmiare quest'anno 11,5 milioni di euro complessivi sui finanziamenti alle ferrovie, di cui 6,5 con il taglio totale dei servizi su 10 linee secondarie, da domenica 17 giugno, e la sostituzione con bus (si veda la lista allegata); 5 milioni vengono invece dalla sospensione, su altre linee, dei treni di sabato e festivi. Questo risparmio si confronta con un bilancio complessivo di circa 230 milioni per il solo trasporto ferroviario regionale.

Il servizio sulle linee citate costa all'anno alla Regione cifre comprese fra i 430mila euro della Novi Ligure-Tortona e i quasi 4 milioni della Arona-Santhià, a seconda soprattutto della lunghezza del percorso e del numero dei treni al giorno. Il prezzo per la Regione si ottiene deducendo dal costo del "Catalogo" Trenitalia l'incasso previsto da biglietti e abbonamenti.

Quanto costa il singolo treno? Dai meno di 200 euro della Torre Pellice-Pinerolo (16 chilometri) agli oltre 700 della Arona-Santhià (65 chilometri). Le cifre circolate nelle scorse settimane, di treni vuoti che costavano decine di migliaia di euro, si riferivano dunque allo stesso treno per tutti i giorni dell'anno. Per quanto riguarda il sussidio per ogni singolo passeggero, si va dai 3,8 euro della Torre Pellice-Pinerolo ai 18,7 della Asti-Chivasso.

Treni e aeroporti.
Sono troppi 200 o 700 euro a treno? Per quanto riguarda la Regione Piemonte si può fare un curioso confronto con quanto gli enti locali (e lo Stato) spendono per finanziare l'aeroporto di Cuneo Levaldigi, che vede principalmente qualche volo per Albania e Romania – con circa 6mila movimenti e 180mila passeggeri nel 2011. Il bilancio 2010 – ultimo disponibile – si è chiuso con una perdita di 1,7 milioni di euro, ripianata dagli enti pubblici azionisti; se si aggiungono contributi in conto esercizio di poco meno di 500mila euro si arriva a un sussidio complessivo 2,2 milioni: 383 euro a volo, 12,6 euro a passeggero (di cui la Regione copre una quota pari al suo 15% nell'azionariato).

Nulla di strano: il trasporto ferroviario è pagato in parte dalla collettività, e non solo nel nostro Paese; gli aeroporti locali sono sovvenzionati dagli enti locali anche nel resto d'Italia e spesso d'Europa (Ryanair vi ha costruito sopra un modello di business). Per quanto riguarda il treno, naturalmente, poiché il viaggiatore non è sempre lo stesso la Regione non sussidia il singolo utente: sussidia la possibilità di muoversi che offre a tutti i cittadini.

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