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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2012 alle ore 16:39.
L'ultima modifica è del 26 giugno 2012 alle ore 16:17.

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Monti cerca il consenso dei partiti di maggioranza in vista del vertice europeo di giovedì e venerdì. «Abbiamo riportato a Monti le inquietudini del gruppo, voteremo la fiducia nonostante condividiamo il parere del presidente del Confindustria su questa legge». Se cade l'attuale presidente del Consiglio, osserva il Cavaliere, è una catastrofe. Silvio Berlusconi parla all'assemblea dei gruppi PdL. Da pochi minuti è terminata la colazione di lavoro con il Professore a Palazzo Chigi. «Io potrei fare il ministro dell'Economia e Angelino il premier», afferma.

«Siamo nell'indeterminatezza più assoluta»
Il Cavaliere fa il punto di quanto è emerso dall'incontro nell'incontro con i suoi. «Dopo aver ascoltato Monti - commenta - abbiamo capito che siamo nell'inderteminatezza più assoluta» sulle proposte che l'Italia farà in Europa. Berlusconi rivela che c'è un orientamento su una misura che prevederebbe un intervento della Bce e del Fondo salva Stati per acquistare i titoli pubblici dei paesi con uno spread troppo alto, ma solo per gli Stati virtuosi. Intanto il Cavaliere sottolinea: il 78% degli elettori Pdl non è in sintonia con il sostegno del partito al governo Monti.

Monti alla Camera per le mozioni in vista del Consiglio europeo
Al vertice hanno partecipato anche il segretario del Pdl Angelino Alfano e l'ex sottosegretario Gianni Letta. Il colloquio è durato circa un'ora e 45 minuti. Il premier, che nel pomeriggio incontrerà il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, partecipa poi alla Camera alla discussione delle mozioni in vista del Consiglio europeo. Nel suo intervento ribadisce in Aula alla Camera l'impegno ad apportate modifiche al Ddl sul lavoro: «siamo impegnati a superare con altre iniziative legislative le questioni riguardanti gli esodati, la flessibilità in entrata e gli ammortizzatori sociali. Stiamo lavorando - sottolinea - anche sulla base delle proposte dei gruppi di maggioranza». E sull'incontro con Monti e Alfano afferma: «c'è uno spazio negoziale aperto, questa non sarà una riunione in cui si va ad apporre un visto formale a documenti già preparati. Sono pronto a restare anche oltre il limite previsto della riunione e a lavorare fino a domenica sera». Il premier sottolinea infine che «serve un accordo tra Francia e Germania», ma questa condizione, osserva, da sola non basta.

Se cade Monti per Bruxelles è una catastrofe
L'ex premier, secondo le agenzie, ai suoi avrebbe detto di andare avanti, usare toni consapevoli della «responsabilità che in questo momento abbiamo. Se togliessimo la fiducia dovremo preparare gli elettori al voto, oltre allo sconcerto che la crisi creerebbe. Ho parlato con Bruxelles, definiscono catastrofiche la caduta di Monti».

Il futuro? Io potrei fare il ministro dell'economia con Alfano premier
"Io potrei fare il ministro dell'Economia e Angelino il premier" avrebbe detto Berlusconi ai suoi parlando degli equilibri del partito nel caso alle prossime elezioni andasse al governo

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