Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 10:53.

My24

La riforma Fornero del lavoro è legge. Il testo è stato approvato (era l'ultimo passaggio) dalla Camera con 393 sì, 74 no e 46 astenuti.

«Noi stiamo cercando di proteggere gli individui non i loro posti di lavoro. L'attitudine della gente deve cambiare. Il lavoro non é un diritto, bisogna guadagnarselo, anche attraverso il sacrificio». In un'intervista al Wall Street Journal, che titola il pezzo parlando di un «cambiamento culturale» per l'Italia, il ministro del Lavoro Elsa Fornero torna a difendere la sua riforma, che «non é perfetta, ma é una buona riforma, specialmente per coloro che entrano nel mercato del lavoro. Ma é anche una scommessa per far cambiare mentalità agli italiani».

La dichiarazione, destinata a far discutere, arriva proprio nel giorno in cui la riforma del lavoro potrebbe diventare legge.

La precisazione del ministro
«Il diritto al lavoro in senso costituzionale non é mai stato messo in discussione». È quanto precisano fonti vicine al ministro del lavoro Elsa Fornero, rispetto all'intervista al Wsj. Il senso del pensiero espresso dal ministro, viene sottolineato, é che «la tutela riguarda il lavoratore nel mercato e non il singolo posto di lavoro».

Il giudizio sulla riforma
«Continuo a considerare questa riforma una buona riforma», ma il governo é comunque «disposto a fare cambiamenti», perché non ci sono aspetti intoccabili. Così il ministro del Welfare, Elsa Fornero, intervenendo questa mattina alla trasmissione radiofonica "radio anch'io" dedicata proprio alla riforma che porta il suo nome. Al senato, spiega, «è stato fatto un buon lavoro», «realizzando un buon equilibrio» tra le varie esigenze in campo.

Parlando del ddl che oggi dovrebbe concludere il suo iter alla Camera al termine di una maratona di voti di fiducia iniziata ieri, aggiunge: «Nessuno ha mai avuto la pretesa di avere chiave in tasca per la soluzione dei problemi. Capisco il sacrificio fatto dalla Camera per questa limitazione della discussione imposta dall'agenda europea. Adesso é importante far partire questa riforma».

Alla domanda se le modifiche chieste dai partiti di maggioranza alla riforma del lavoro saranno introdotte da luglio risponde sicura: «Dipende dal fatto che ci mettiamo a lavorare subito e che troviamo buoni accordi di effettivo miglioramento su qualche punto».

Il programma di Radio 1 Rai, cui partecipa anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, è anche l'occasione per un bilancio sulle scelte degli ultimi mesi. Per Fornero, «Non é il ministro che vuole toccare la riforma: sono i parlamentari che chiedono modifiche». La riforma, aggiunge poi replicando a Bonanni che chiedeva pochi cambiamenti e limitati al fronte degli ammortizzatori sociali, «apre percorso di novità positive, se qualcosa va aggiustato lo faremo con il sostegno dei partiti che appoggiano il Governo». Unica condizione: che le modifiche «siano effettivi miglioramenti» al testo normativo.

Ricordando poi la trattativa con i sindacati il ministro osserva come sia «lecito cambiare idea», ma il testo «rifletteva quell'accordo che interpreto non come compromesso ma come equilibrio». L'invito del ministro è comunque quello di «porsi di fronte alle norme con spirito aperto per monitorare e vedere che i risultati siano quelli attesi e correggere eventualmente qualcosa».

Poco prima, Bonanni, aveva ribadito il gudizio critico del sindacato: «Questa riforma non risponde a quello che si era detto dall'inizio, e cioè che da queste norme ci sarebbero stati più posti di lavoro. C'è stato un approccio ideologico da parte del governo, come se agire su questo ambito potesse creare le condizioni di una nuova economia, di un rilancio».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi