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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 17:06.

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Peggiora il quadro delle opportunità di lavoro per i giovani italiani, un trend negativo che interessa tutte le regioni, anche se le prospettive più fosche riguardano in particolare il Mezzogiorno, dove «il tasso di disoccupazione delle persone con meno di 30 anni é oltre il doppio di quello complessivo». L'ultimo aggiornamento dal fronte giovani- lavoro è contenuto nell'ultimo rapporto sulle economie regionali italiane messo a punto dalla Banca d'Italia.

Occupati +0,4 in media
Per via Nazionale, la crescita dell'occupazione (0,4 per cento nella media del 2011 in Italia) é stata più debole al Centro e nel Mezzogiorno rispetto al Nord, dove l'incremento è stato circoscritto in particolare nel Nord Est. Le differenze territoriali, sottolinea Bankitalia, riflettono «l'andamento dell'occupazione nell'industria in senso stretto e nelle costruzioni, dove é proseguito il forte calo del numero di occupati, a fronte di un aumento omogeneo nei servizi».

Nord Est trainante
In particolare, l'incremento dell'occupazione residente è stato più marcato nel Nord Est (+1,2%), trainato dalla dinamica dell'Emilia-Romagna, rispetto al Nord Ovest, (+0,4) e al Mezzogiorno (+0,2); al Centro l'occupazione si è ridotta dello 0,1 per cento. In tutte le aree del Paese -spiega il rapporto - «il numero di occupati è rimasto sotto i livelli precedenti alla crisi economica: nel Sud nel 2011 vi erano circa 270.000 occupati in meno rispetto al 2008, nel Nord 140.000 e al Centro 30.000».

Crescita debole
L'idea ormai consolidata di un paese a due velocità trova conferma anche negli ultimi dati sulla crescita, che nel 2011 è stata assai debole per l'Italia (+0,4%), ma pari a zero nella macroarea meridionale (0,0%) e al Centro (0,1%). Alla media nazionale ha contributo soprattutto il Nord-ovest (0,6%) e a il Nord-est (0,9%). Il Sud, rispetto alle altre aree, «è stato caratterizzato da un andamento particolarmente sfavorevole dei consumi, in presenza di una più debole dinamica dell'occupazione e delle retribuzioni. Anche il traino della domanda estera è stato più contenuto». Al Nord, invece, «è stata maggiore la tenuta della domanda, con una dinamica dell'occupazione assai più vivace di quella media nazionale. Le esportazioni - sottolinea Bankitalia - hanno fornito il principale contributo alla crescita, grazie alla maggiore apertura ai mercati esteri».

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