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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2012 alle ore 15:49.

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Cinque anni e sei mesi. È quanto ha chiesto la Procura di Milano nei confronti di Pierangelo Daccò, accusato di associazione a delinquere e bancarotta al processo con rito abbreviato per il dissesto finanziario dell'ospedale San Raffaele di Milano. Il pm Luigi Orsi ha chiesto inoltre la condanna a tre anni per l'imprenditore Andrea Bezzicheri.

Nel corso dell'udienza di questa mattina davanti al gip Maria Cristina Mannocci del Tribunale di Milano, l'avvocato Giovanni Accinni che rappresenta le parti civili, i commissari del San Raffaele e la Fondazione S.R. del Monte Tabor, ha chiesto una provvisionale da 10 milioni di euro e un risarcimento da stabilire in sede civile.

Pierangelo Daccò e Andrea Bezzicheri sono accusati, a vario titolo, di concorso in bancarotta e associazione per delinquere finalizzata alle frodi fiscali, appropriazione indebita e distrazione di beni, per un importo calcolato in circa 47 milioni di euro. Reati contestati, a vario titolo, anche agli imprenditori Pierino e Gianluca Zammarchi, Fernando Lora e al contabile di quest'ultimo, Paolo Fresco che sono a processo con rito ordinario. L'ex direttore amministrativo del polo ospedaliero fondato da Don Verzé, Mario Valsecchi, ha invece patteggiato una pena a 2 anni e 10 mesi.

La sentenza nei confronti di Pierangelo Daccò e dell'imprenditore Andrea Bezzicheri è attesa il 5 luglio, quando il gip Mannocci si ritirerà in camera di consiglio per il verdetto.

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