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Questo articolo è stato pubblicato il 02 luglio 2012 alle ore 13:42.
«Siamo un Paese vecchio, con tante cose da cambiare. Noi siamo venuti all'Europeo per cambiare, per perseguire un'idea senza farsi condizionare dal risultato». Lo ha detto il ct azzurro Cesare Prandelli, all'indomani della finale di Euro 2012, elogiando il progetto di due anni di nazionale.
«Sappiamo di dover fare i conti con la logica del risultato che però non deve essere condizionante, bisogna avere la forza di credere in un'idea. Sicuramente troveremo difficoltà, dovremo abbinare l'aspetto del gioco alla necessità di risultato. In questi due anni abbiamo cercato di costruire una Nazionale con la mentalità di un club», dice Prandelli evidenziando la svolta attuata con il nuovo ciclo azzurro.
«Vincere l'Europeo - ha continuato -avrebbe fatto bene, ma avrebbe tolto l'equilibrio a qualcuno: non siamo ancora pronti a vincere, quando lo saremo vinceremo e rivinceremo ancora, senza alti e bassi nè disagi»
«In cosa potevo essere più bravo? In finale avrei dovuto avere il coraggio di cambiare di più. Ma sarebbe stata una mancanza di rispetto per chi mi aveva portato in finale».
Prandelli ha poi ringraziato i giornalisti presenti per l'applauso ricevuto al suo ingresso in sala. «Questo applauso mi fa credere che anche voi ci credete - continua - Possiamo essere orgogliosi di questa Italia, abbiamo proposto una squadra corretta, che ha fatto vedere un calcio propositivo,
non ha creato alcun tipo di polemiche, ricevuto complimenti di tutti e per la prima volta una panchina si alzava per andare a salutare gli avversari. Abbiamo avuto idee, forza di cambiare, abbiamo portato in Nazionale la mentalità di club».
«Accetto sempre la critica sportiva, ma non accetto attacchi personali per la presenza di mio figlio qui. Mi hanno ferito umanamente, in modo profondo. Non ci sono rimasto male, di più». Il ct azzurro Cesare Prandelli si toglie dalle scarpe uno dei sassolini a cui ha fatto più volte riferimento
durante Euro 2012. Nello staff della Nazionale è presente Niccolò Prandelli, preparatore.
«Quando ho fatto le convocazioni, è stata messa in risalto la presenza di mio figlio. E' un professionista, avevamo bisogno di una persona che si integrasse con il mio staff. Sono state fatte cose
importanti, come dimostra il recupero degli infortunati. Mio figlio non ha fatto le vacanze, domani va in ritiro con il Parma», ha concluso Prandelli nella conferenza stampa che chiude l'avventura dell'Italia a Euro 2012.
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