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Tutte le mosse per risparmiare

Gli effetti per imprese, famiglie, amministratori e statali

2. Famiglie e cittadini

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L'aumento dell'Iva di quest'anno viene scongiurato e quello del prossimo anno perlomeno rimandato

Il primo e più importante risultato della spending review sulla vita dei singoli cittadini è quello di evitare gli aumenti dell'Iva, previsti dal decreto salva-Italia per quest'anno e una rimodulazione degli aumenti previsti per il prossimo anno. In particolare, il provvedimento sulla spending review prevede la sospensione dell'incremento dell'Iva fino al giugno del 2013. Oltre a ciò, la bozza prevede la riduzione dell'incremento dell'Iva dal 2014, con l'eliminazione dell'incremento dello 0,5% sempre al 2014. Ricordiamo che il decreto salva-Italia prevedeva che a partire dal secondo semestre 2012 l'aliquota agevolata del 10% e quella ordinaria del 21% sarebbero dovute aumentare rispettivamente al 12 e al 23 per cento. L'aumento sui consumi sarebbe dovuto ulteriormente crescere di mezzo punto di aliquota (0,5%) a partire dal 2014.

Più fondi per il diritto allo studio e per i sostegni all'acquisto dei libri di testo
La dotazione del Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione delle borse di studio da ripartire tra le Regioni viene incrementata dal decreto sulla spending review di 90 milioni di euro per l'anno 2013. Non solo: per assicurare la prosecuzione degli interventi con i quali i Comuni provvedono garantiscono la gratuità, totale o parziale, dei libri di testo in favore degli alunni che adempiono l'obbligo scolastico nonché alla fornitura di libri di testo da dare anche in comodato agli studenti della scuola secondaria superiore è autorizzata la spesa di 103 milioni di euro a decorrere dal 2013.

Aumento della disponibilità immobiliare
La spending review prevede un'articolata manovra sugli immobili che hanno a che fare con la pubblica amministrazione. Da un lato viene ridotta drasticamente la dotazione per gli affitti delle sedi degli uffici; dall'altra vengono messi a punto ulteriormente i criteri che preludono alla vendita del patrimonio immobiliare pubblico. Nel primo caso è abbastanza probabile che alcune amministrazioni dovranno lasciare la propria sede in zone particolarmente prestigiose. Nel secondo, arrivano altri immobili. In entrambe le situazioni, c'è più possibilità di scelta offerta dal mercato immobiliare.

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