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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2012 alle ore 10:55.

: la crisi continua a mordere
La crisi continua a mordere il settore delle costruzioni. «Anche per il 2012 si prevede un calo degli investimenti (-6%) superiore rispetto al 2011 (-5,3%) e superiore rispetto alle stime previste (-3,8%) per quest'anno», ha detto il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, all'assemblea annuale del settore. Il quadro dall'inizio della crisi, nel 2008, é drammatico, ha sottolineato Buzzetti. In particolare per l'occupazione: sono andati persi 325.000 posti di lavoro nelle costruzioni, che salgono a 500.000 unità considerando anche i settori collegati. La spesa pubblica 2012 non sembra aiutare molto: anche per quest'anno si registra una forte contrazione delle risorse per nuove infrastrutture (-15,3% in termini reali rispetto al 2011).
Ciaccia: allo studio agevolazioni fiscali per la prima casa
«Abbiamo in corso di studio ulteriori misure di agevolazione fiscale a favore dei privati acquirenti per l'acquisto di unità abitative da adibire ad abitazione principale, che, oltre a ridurre l'aggravio fiscale sulle famiglie possano consentire anche una ripresa del mercato immobiliare e delle costruzioni edili». Lo ha affermato il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Mario Ciaccia intervenendo all'Assemblea dell'Ance. Leggi l'ancicipazione del Sole 24 Ore sul tema.
Le imprese edili vantano crediti per 19 miliardi
Le imprese edili vantano crediti per 19 miliardi nei confronti della Pubblica amministrazione, ha detto il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti. «In un contesto economico in cui la liquidità é il bene più prezioso - ha detto Buzzetti -, lo Stato ha fatto la scelta di drenare risorse a suo favore continuando a ritardare i pagamenti alle imprese. Abbiamo raggiunto la cifra di 19 miliardi di euro di crediti vantati dalle nostre imprese. È una situazione inaccettabile». Buzzetti ha detto di aver apprezzato l'accelerazione data dal Governo «con la pubblicazione dei decreti sulla certificazione dei crediti e registrato l'impegno a tenere conto delle specificità del settore. Siamo ancora in attesa di decisioni in questo senso dopo la disponibilità dimostrata inizialmente. Diciamo subito che non vorremmo, però, che la montagna di debito verso le imprese partorisca il topolino di un altro certificato, altra carta bollata per affermare quello che già sappiamo: abbiamo diritto ad essere pagati. Per il settore delle costruzioni, infatti, esiste già la certificazione nel momento in cui il Direttore lavori attesta lo stato di avanzamento dei lavori, e il Rup emette il certificato di pagamento».
Buzzetti: insostenibile il carico fiscale
«Il carico fiscale è diventato davvero insostenibile, siamo al 45% del pil, che raggiunge, in termini reali, il 54,5%», ha affermato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti. «Solo sugli immobili - ha aggiunto - il fisco pesa ormai per 55 miliardi di euro l'anno, anche a causa della nuova patrimoniale sulla casa introdotta con l'Imu, balzello che è valso all'Erario, solo per la prima rata, 9,5 miliardi di euro. Quello dell'Imu - ha proseguito - è un "cantiere aperto", che deve necessariamente cambiare: non è giusto che le nostre imprese, uniche nel mondo industriale, paghino l'Imu sui 'prodotti' che realizzano per la vendita». Noi, ha aggiunto, «partecipiamo allo sforzo della comunità e quindi subiamo, come tutti del resto, il costo dell'Imu sugli immobili che utilizziamo per la nostra attività ma non accettiamo di pagare un'imposta patrimoniale su prodotti realizzati per essere venduti. Questo rappresenta una grave distorsione». (N.Co.)
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