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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2012 alle ore 06:36.

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La liturgia istituzionale va compresa, ma il caso è sulla prima pagina dei giornali da mesi e la riservatezza, per usare un eufemismo, di sir Mervyn è a dir poco anomala. Non gli è bastato dire che i timori di Tim Geithner non avevano il valore di una «prova», per fugare ogni dubbio sulla capacità di vigilare sua e del suo vice Tucker che pure minimizza l'informativa giunta dall'America. Ma spettava a loro l'azione di vigilanza ? Il Libor è nato come tasso di riferimento interbancario, solo con il boom dei derivati ha assunto una centralità davvero significativa. «E' materia condivisa - ha spiegato Charles Goodhart docente emerito alla London school of economics già membro del Comitato di politica monetaria della Bank of England - di competenza anche di Fsa e British banking association. Va detto che in quei mesi l'attenzione non era troppo puntata sul Libor».
Il riferimento è all'ultima fase della falsificazione del tasso interbancario perchè come per i grandi artisti che attraversano diverse fasi di creatività, c'è il caso Libor1 (2005-2008) e il caso Libor2 (2008- ai giorni nostri). La prima fase riguarda le truffe fra trader e submitter ovvero fra chi opera sul mercato e chi ha il solo compito di fissare il tasso. I primi chiedevano ai secondi percentuali favorevoli al buon esito delle operazioni che avevano in portafoglio, sono quelli - per intenderci - che «davano i numeri» urlando nelle trading rooms i tassi desiderati. E su queste illecite intese hanno forse lucrato a titolo personale o a beneficio della banca. La seconda fase riguarda invece strettamente gli istituti e Barclays in particolare, che - per istruzione di del Missier - taroccava deliberatamente il tasso. Il motivo è semplice: un Libor basso confonde il mercato, tracciando il profilo di una banca in relativa salute. Del Missier, lo ricordiamo, sostiene di essere stato sollecitato ad agire così dal suo Ceo Diamond, che a sua volta sarebbe stato indotto da Tucker di cui era amico personale. Mail fatte di "Hi Bob" e "Dear Paul" sono state portate agli atti parlamentari aggiungendo un'altra pennellata equivoca fra regolatore e regolato, fra Bank of England e Barclays. Uno scenario inquietante davvero, perchè insinua il dubbio che nel pieno del credit crunch quando le banche saltavano per aria, le autorità inglesi abbiano chiuso un occhio. Barclays, lo ricordiamo, fu "salvata" in quelle stesse ore da capitali arabi. L'alternativa sarebbe, forse, stata un' altra nazionalizzazione.
Il pasticciaccio, dunque, sfiora Threadneedle street, ma sarà il prosieguo dell'indagine a stabilire l'eventuale grado di responsabilità. Altre sette banche sono scrutinate, ci sono centinaia di e mail che proverebbero analoghi comportamenti e che presto saranno rese note. Se anche in quel caso dovesse emergere un'intesa troppo cordiale, lo scenario muterebbe radicalmente. Di certo per ora si può solo dire che il Libor così come lo conosciamo sparirà presto. Bernanke ha già tracciato il profilo di metodi alternativi e tanto basta, crediamo, per considerarlo l'epitaffio sulla tomba di un tasso da dimenticare.
© RIPRODUZIONE RISERVATAGli ultimi scandali finanziari
IL LIBOR MANIPOLATO
Ceo e presidente dimissionari
Barclays, la seconda banca inglese, ha dovuto ammettere che i propri manager hanno falsato e manipolato il tasso di riferimento Libor dal 2005 al 2009. L'istituto ha concordato il pagamento di una multa di 450 milioni di dollari. Ma lo scandalo ha costretto alle dimissioni il management del gruppo: prima è stata la volta di Marcus Angius, presidente del gruppo, poi è arrivato il turno del Ceo Bob Diamond, che aveva ammesso in Parlamento i comportamenti fraudolenti dei trader. LE SCOMMESSE AZZARDATE
Perdite reali ancora da definire
«Uno scossone che ha sconvolto Jp Morgan Chase dalle fondamenta». Così il Ceo Jamie Dimon ha definito l'entità delle perdite sulle attività di trading del più importante istituto di credito Usa causate da scommesse sbagliate sui derivati: 5,8 miliardi di dollari fino alla scorsa settimana, una cifra che tuttavia salirà ancora nei prossimi mesi. E pensare che, all'inizio, la stima, già ritenuta importante, si fermava a 2 miliardi di dollari. SOLDI SPORCHI
Transazioni sotto traccia
L'ultimo scandalo finanziario in ordine di tempo riguarda il colosso bancario britannico Hsbc, che è stato accusato dal Senato americano di aver consentito, tra gli altri, a dei cartelli di narcotrafficanti di utilizzare la propria rete di filiali per riciclare denaro attraverso il sistema finanziario statunitense, e di aver ignorato i legami con il terrorismo di alcuni suoi clienti. Le accuse sono contenuti in un rapporto di 335 pagine pubblicato ieri dalle autorità di Washington.

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