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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2012 alle ore 14:11.

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«La banca ha più personale di quanto dovrebbe: non ce lo possiamo più permettere. Abbiamo cento dirigenti di troppo». Così, in un'intervista a L'Espresso, il presidente del Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Profumo, parla del piano strategico messo in atto per «tagliare i costi e lavorare per ottenere ricavi dai nuovi servizi».

Profumo sottolinea, in particolare, che con i cento dirigenti di troppo «intanto rivediamo la politica dei compensi con criteri più meritocratici». E se qualcuno non accetta di ridursi lo stipendio «vuol dire che non fa al caso nostro, e i dirigenti - avverte - si possono licenziare».

L'ex amministratore delegato di Unicredit si sofferma poi sul difetto principale del Monte che è quello di avere «una struttura di costi alti, reti distributive troppo pesanti per quello che oggi il mercato può sostenere». In tal senso il manager parla di «un bilancio troppo grande: ogni 100 euro di depositi da clienti abbiamo 130 euro di impieghi. I 30 aggiuntivi nel passato ce li davano i fondi pensione e la compagnie di assicurazione, che oggi non comprano più le obbligazioni bancarie. Ha coperto questa passività la Bce, ma adesso bisogna trovare un nuovo equilibrio».

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