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Questo articolo è stato pubblicato il 21 luglio 2012 alle ore 08:13.

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L'economia della Comunità valenciana con un Pil di 102 miliardi di euro è la quarta del Paese, dietro solo a Catalogna, Madrid e Andalusia. Ha un debito di quasi 21 miliardi, pari al 19,9% del suo Pil. Promette di rispettare il target di deficit dell'1,5% imposto dal Governo centrale. Ma da qui alla fine dell'anno dovrà affrontare scadenze sui titoli pubblici per circa tre miliardi, senza poter accedere al mercato: nell'ultima asta di maggio con bond a sei mesi per un totale di 500 milioni ha dovuto accettare rendimenti del 7% pagando più di quanto facciano Grecia e Portogallo sulle stesse scadenze.
La Regione di Valencia ha fatto ricorso urgente ai fondi statali già in dicembre quando non aveva risorse per restituire a Deustche Bank un prestito di 123 milioni di euro. Il Governo di Rajoy ha poi anticipato altri tre miliardi e in aprile ha pagato fatture per oltre quattro miliardi, che comprendevano spese per 1,85 miliardi mai presentate nei bilanci preventivi regionali.
Gli aiuti chiesti ieri obbligheranno la Comunità valenciana a sottoporsi a controlli più stretti sulla spesa da parte del Governo e a presentare ulteriori misure di austerity: si sta studiando la privatizzazione di parte dei servizi sanitari e il licenziamento di alcune migliaia di dipendenti pubblici prima della fine dell'anno. Non c'è alternativa, in cassa non è rimasto più un solo euro.
luca.veronese@ilsole24ore.com
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