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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2012 alle ore 11:53.

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Sindaci in piazza contro i tagli per le Autonomie previsti dal Dl spending review all'esame del Senato. A piazza Sant'Andrea della Valle, a Roma, nei pressi di palazzo Madama, si sono radunati questa mattina alcune centinaia di primi cittadini di tutta Italia con indosso la fascia tricolore per la manifestazione di protesta promossa dall'Associazione dei comuni. Presenti, tra tanti i vessilli e stemmi delle città italiane, anche gli amministratori dei Comuni terremotati che chiedono di non essere dimenticati.

Fronte comune con l'Avvocatura
Sotto accusa è il provvedimento per la revisione della spesa pubblica, ma con un occhio anche ad altri fronti di malcontento degli amministratori locali: dalla ripartizione dei proventi dell'Imu alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Non a caso, alla protesta dei sindaci si associa anche la mobilitazione di avvocati e liberi professionisti preoccupati per l'annunciata soppressione di 37 tribunali minori annunciata dal ministero della Giustizia sempre nell'ambito della spending review «Vogliamo che sia eliminato il patto di stabilità - spiega Raffaele Cortesi, primo cittadino di Lugo di Romagna (Ravenna) - e che i Comuni possano spendere per mantenere i servizi. I tagli, inoltre, devono essere fatti secondo i criteri di virtuosità: chi ha risparmiato deve poter investire». Alla manifestazione contro la soppressione dei tribunali minori presente anche una folta delegazione di avvocati dei tribunali di Bassano e di Avezzano. «Il nostro tribunale - dicono - che è più grande di quello de L'Aquila, verrebbe assorbito da quest'ultimo: è un controsenso. Lo stesso dovrebbe avvenire per il tribunale di Sanremo, che verrà assorbito da quello di Imperia».

Del Rio (Anci): patto Stabilità, battaglia in autunno
«Il paese si deve chiedere perché i sindaci scendono in piazza». Ha spiegato il presidente Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio intervenendo alla manifestazione. Per Del Rio, la spending review prospetta «tagli sbagliati per metodo e merito. Per tagliare i costi noi abbiamo proposto il metodo dei costi standard. Il governo ora prenda in considerazione la nostra proposta». In ballo, ha ricordato poi, ci sono molti bilanci locali a rischio default, mentre potrebbe saltare il Patto di stabilità, e su cui «in autunno apriremo la battaglia definitiva». «I due miliardi di risparmi che il Governo prevede di attuare entro il 2013 - ha concluso Delrio - impediranno qualsiasi rispetto del Patto di stabilità e qualunque investimento da parte dei Comuni. La sua eliminazione è l'unica condizione per continuare il nostro lavoro». «Molti comuni saranno costretti ad aumentare l'aliquota sulla seconda rata dell'Imu, ma noi non siamo disponibili. A Roma la tassazione é già troppo alta», ha invece sottolineato il sindaco capitolino a presidente del Consiglio nazionale Anci, Gianni Alemanno.

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