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Questo articolo è stato pubblicato il 26 luglio 2012 alle ore 10:42.

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«Lo scenario globale è ulteriormente peggiorato. E in Italia la diminuzione del Pil proseguirà». Con la chiusura del secondo trimestre con tutti gli indici negativi si sono annullate «le probabilità di rilancio nella seconda metà dell'anno». È quanto si legge nella Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria. «C'é qualche timido segnale di rallentamento della flessione a partire dall'estate inoltrata», aggiunge il Csc.

Questa mattina colloquio Napolitano-Squinzi: c'è molta preoccupazione
Colloquio telefonico, questa mattina, tra il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo quanto si apprende al centro del colloquio la situazione economica del Paese e quella dell'Europa. «Molta preoccupazione. C'è davvero molta preoccupazione», ha risposto Squinzi, a margine della giunta di Confindustria, a chi gli chiedeva del clima riscontrato nei colloqui che ha avuto oggi con il capo dello Stato e martedì scorso con il presidente del Consiglio, Mario Monti.

Tutto dipende dall'evoluzione del quadro in Eurolandia
A giudizio del Csc, «quasi tutto ora dipende dall'evoluzione del quadro in Eurolandia, che sempre più appare intrappolata in una spirale depressiva, a causa non tanto di aggiustamenti ineluttabili (sgonfiamento delle bolle immobiliari, riduzione della leva delle banche, più parsimonia delle famiglie) quanto dell'incertezza e dei danni che la gestione europea della crisi provoca, tra l'altro con politiche di risanamento troppo restrittive. Partita dalla periferia - sottolinea lo studio - la contrazione dell'attività economica ha ormai coinvolto le economie core».

Progressivo deterrioramento delle prospettive occupazionali
«Il progressivo deterioramento delle prospettive occupazionali é confermato dalle attese delle imprese, che pure proseguono nel tentativo di salvaguardare il capitale umano», si legge nella Congiuntura Flash del Centro Studi di Confindustria. «Non si svuota, infatti, il bacino di persone in Cig, che é stato stimato dal Csc pari a 370mila unità di lavoro standard in giugno (+36,2% rispetto all'agosto 2011)».

Preoccupa il bilancio familiare: più donne cercano lavoro
«A maggio i disoccupati in italia (quasi 2,6 milioni) rappresentavano il 10,1% della forza lavoro (8,2% nell'agosto 2011). A fronte di un'occupazione sostanzialmente stabile (+0,1% in nove mesi), sono sempre più numerose le persone, specie donne, che prima erano inattive e che ora cercano assiduamente un impiego per rimpinguare il bilancio familiare», sottolinea il centro studi. «L'espansione della forza lavoro (+0,2% su aprile, +2,0% su agosto 2011) proseguirà anche nei prossimi mesi. Sono alti, infatti, sia i timori di peggioramento della situazione economica familiare sia la paura per l'andamento della disoccupazione (indice a 112 a luglio, +25 punti da dicembre). La fiducia dei consumatori resta così ai minimi storici (indice a 86,5)».

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