Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2012 alle ore 18:10.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2012 alle ore 08:56.

My24

Il Governo è pronto a fare ricorso alla Corte Costituzionale sulla chiusura dell'Ilva decisa dal Gip Patrizia Todisco. Lo ha anticipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, intervistato dal Gr1 Rai. L'azienda intanto «è scesa in trincea»: secondo quanto ha riferito il segretario della Fim Mimmo Panarelli, il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha infatti annunciato ricorsi «in tutte le istanze» contro i provvedimenti del gip che lo estromettono dalla custodia giudiziaria disposta dal Riesame. Ferrante ha incontrato nello stabilimento tarantino i custodi giudiziari ai quali ha manifestato la più ampia disponibilità a collaborare per il risanamento, e a fare anche eventuali, ulteriori, interventi che dovessero chiedere le istituzioni pubbliche. A margine di un incontro alla Regione Puglia a Bari, ha aggiunto che «con i sindacati c'é grande sintonia, grande condivisione dei problemi».

Il ministro Clini: l'eutanasia non può essere una cura
Secondo il ministro dell'Ambiente Corrado Clini «è in corso la terapia per salvare Taranto malata d'ambiente. L'eutanasia - ha scritto sul suo profilo Twitter - non può essere una cura». La posizione del Gip di Taranto sull'Ilva, che vuole il blocco della produzione, è per lo spegnimento dell'impianto e non per la bonifica. La decisione del Gip, ha aggiunto Clini, «compromette in maniera significativa» il lavoro fatto fino ad ora dal Governo. Domani il ministro riferirà sull'Ilva e sulle prospettive di riqualificazione dell'area davanti alle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.

Replica l'Anm: la magistratura non può fare a meno di intervenire
Pronta la replica dell'Anm, l'associazione nazionale dei magistrati. La critica è legittima, ma no a offese ai magistrati. In una nota l'associazione ha ricordato che «la magistratura non intende invadere l'ambito di competenza di altre Autorità, ma, in presenza di violazioni della legge penale, non può fare a meno di intervenire, con gli strumenti giudiziari ordinari, ove gli organi amministrativi di controllo non siano riusciti ad assicurare negli anni la tutela ambientale, con gravissimo rischio per la salute dei cittadini; situazione, questa, da lungo tempo esistente nell'area tarantina, ben nota e accertata anche sulla base di perizie tecniche».

L'Anm ha poi auspicato che «il prosieguo delle attività giudiziarie in corso avvenga in un clima di necessaria serenità secondo il normale evolversi delle dinamiche processuali, evitando comportamenti che possano alimentare ulteriori tensioni». «La valutazione dell'Anm - è stata la replica di Clini - é molto parziale perché gli interventi in corso a Taranto sono in corso da tre anni. A marzo - ha ricordato il ministro - abbiamo riaperto la procedura per altre misure precauzionali, l'amministrazione é attiva e sta lavorando. Io conosco molto bene le problematiche ambientali e sanitarie che giustificano le azioni della magistratura».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi