Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2012 alle ore 06:37.

My24

Intanto, uno dei tre commissari, Barbara Valenzano, ha "potere di spesa". Fino a venerdi la riqualificazione forzata dello stabilimento appariva una partita complessa, con la figura strategica di Ferrante, legato giuridicamente a filo doppio non solo alla proprietà ma anche al tribunale. Ora qualunque cordone è reciso. Taranto attraverso le bonifiche proverà nei prossimi anni a cambiare pelle, ponendo rimedio alla questione ambientale di una città sospesa fra capitale e lavoro, ambiente e fabbrica. Il problema è se, sul lungo periodo, esisterà ancora una fabbrica. O, per lo meno, la prima acciaieria europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Numerate da 1 a 5,
le aree dell'impianto Ilva che devono essere sottoposte
ad interventi
per ridurre l'inquinamento ambientale
Taranto ha quasi 200mila abitanti e tutta l'area del tarantino è costituita da 29 comuni. L'intervento di bonifica riguarderà tre aree della città.
Intorno alla fabbrica, secondo l'ordinanza del Gip Patrizia Todisco, bisogna installare quattro nuovi rilevatori
per il campionamento e il monitoraggio
delle diossine
Dentro e fuori la fabbrica: la mappa delle modifiche
Gli interventi nello stabilimento
Il territorio «ferito» in cerca di rilancio
Gli interventi di risanamento dell'Ilva decisi dal Gip riguardano sia l'area all'interno dello stabilimento sia quella esterna. Questi vanno dall'installazione
di quattro nuovi rilevatori
di inquinamento, alla costruzione di muri fisici che devono separare l'area dei parchi minerari,
le "colline" dove vengono depositati le materie prime necessarie per la lavorazione dalle zone abitate della città, alla riduzione dei fumi di lavorazione, responsabili delle nubi rosse
o "slopping", visibili a volte
nel cielo della città pugliese.
eEffettuare un campionamento e un monitoraggio costante delle diossine installando quattro nuovi rilevatori (in più rispetto a quelli già esistenti) lungo il perimetro dello stabilimento.
rIntervenire sulle procedure di manutenzione rendendole standardizzabili, tracciabili e storicizzabili.
tAdeguare i sistemi informatici e memorizzare le periodiche ispezioni finalizzate alla sicurezza.
e Aumentare le barriere fisiche che separano questa parte dell'area Ilva dal rione Tamburi, in maniera tale da proteggere il più possibile dalle polveri di minerale il quartiere che si è sviluppato proprio a ridosso della fabbrica.
r Raddoppiare il "filmaggio", la patina di sostanze chimiche che ricoprono le colline di minerali e con cui si cerca di evitare che il vento trasporti troppi residui sul cielo della città, in particolare a Tamburi.
e Adottare il trattamento a umido dei fumi, così da ridurre il più possibile ogni tipo di emissioni durante le prime lavorazioni che vengono subite dai minerali.
r L'Ilva di Taranto, negli ultimi anni, ha utilizzato poco il pet-coke. In futuro, se tornerà a farlo, occorrerà procedere alla copertura dello stoccaggio di questo particolare tipo di coke, che si ottiene dalle lavorazioni del petrolio.
e Adeguare gli impianti di abbattimento nella produzione calce.
r Migliorare le procedure
di manutenzione e l'operatività degli impianti di cokefazione.
t Ridurre l'impatto emissivo delle batterie 5, 6, 9, 10 e 11.
u Rifare i refrattari dei forni coke che presentano danneggiamenti (tecnicamente "fessurazioni
o criccature").
i Attuare la videosorveglianza.
o Realizzare un dispositivo di controllo delle emissioni collegato alle torce.
Il Mar Grande è separato dal Golfo di Taranto sia da Capo San Vito, sia dalle isole San Pietro e San Paolo. Il canale è navigabile e lo separa dal Mar Piccolo.
e Completare gli interventi dell'area altoforno.
r Ridurre le emissioni inquinanti nella fase di caricamento dei materiali.
t Sostituire i sistemi di abbattimento ad umido con un sistema di abbattimento con filtro a tessuto nelle attività del colaggio della ghisa e della loppa (un sottoprodotto della lavorazione dell'acciaio).
Il comune di Statte, con le contrade "Feliciolla" e "Zappalanotte", è distante solo un paio di chilometri dagli stabilimenti dell'Ilva.
Il quartiere Tamburi-Croce è uno
dei rioni periferici di Taranto.
È vicinissimo all'acciaieria e affaccia in parte sul Mar Piccolo.
eUtilizzare i filtri a tessuto anziché gli elettrofiltri per la depolverizzazione secondaria.
rAdeguare le fasi di processo di trasferimento e di pre-trattamento della ghisa fusa.
tRegolare il soffiaggio dell'ossigeno nel convertitore dell'acciaieria 1, per evitare
lo slopping.
uMigliorare l'aspirazione
dei fumi nell'acciaieria 1.

Shopping24

Dai nostri archivi