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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2012 alle ore 10:38.

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Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt citando fonti vicine alla Commissione europea anticipa che la Bce potrebbe allargare la sua supervisione anche agli istituti minori, come le casse di risparmio e le banche cooperative. L'ipotesi contenuta in una bozza di progetto sarebbe in linea con l'auspicio del presidente francese Hollande favorevole a un controllo di «tutte le banche», ma va in direzione opposta alla volontà del governo tedesco che al vertice di giugno aveva affermato di voler limitare il controllo della Bce alle 25 banche maggiori.

La replica tedesca non si fa attendere, Parla il numero 2 della Cdu (Merkel)
Il governo tedesco è contrario all'estensione della vigilanza della Bce su tutte le banche, anche le più piccole, casse di risparmio comprese, propendendo per un mantenimento del controllo della Banca centrale europea solo sui 25 maggiori istituti di credito del continente, mentre
il presidente francese François Hollande supporta la supervisione
di «tutte le banche». «Non vedo la necessità - ha detto Michael Meister, numero due del gruppo parlamentare del partito Cdu di Angela Merkel
all'edizione online del quotidiano tedesco Handelsblatt - di sottoporsi a un controllo europeo delle banche che non hanno una dimensione critica per la stabilità del sistema finanziario europeo, o le attività internazionali».

Intanto in Finlandia scoppia il dibattito sull'euro
I politici europei devono preparasi alla possibilità di un'esplosione della zona Euro, ha affermato in un'intervista al Daily Telegraph il ministro degli Affari esteri finlandese, Erkki Tuomioja: «È un evento che nessuno si augura nel nostro Paese, neppure la destra nazionalista, ma dobbiamo tenerci pronti, è solo una questione di tempo. Abbiamo dei piani per fare fronte a questa situazione». Tuomioja ammette che «un'esplosione della zona euro avrebbe costi superiori, nel breve e medio periodo, di una gestione della crisi, ma allo stesso tempo ciò non significherebbe la fine dell'Unione europea. Potrebbe portare invece a un miglioramento dei suoi meccanismi».

Di diverso parere il collega agli Affari europei, Alexander Stubb che getta acqua sul fuoco e invita a non alimentare il dibattito con previsioni azzardate ricordando che comunque il governo finlandese è impegnato al 100% nei confronti dell'euro.

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