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Questo articolo è stato pubblicato il 18 agosto 2012 alle ore 13:27.

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Revisione delle norme sulle intercettazioni ma non solo. «È compito del Governo prendere iniziative al riguardo», ha detto il premier Mario Monti in un'intervista a «Tempi», facendo riferimento alle intercettazioni che hanno coinvolto il Capo dello Stato. Dopo il via alla revisione della geografia giudiziaria, il dossier sulla giustizia nelle mani del Governo prevede tuttavia altre misure, che detteranno l'agenda d'autunno. Parliamo di anticorruzione, carceri e processo civile telematico.

Anticorruzione: il nodo del traffico di influenze illecite
In primo luogo c'è l'anticorruzione. Il Governo punta a rafforzare gli strumenti contro questa piaga, anche introducendo nuove ipotesi di reato, quali il traffico di influenze (il Pdl è contrario). Di fatto, nella maggioranza che sostiene Monti manca ancora l'accordo: approvato dalla Camera a giugno, il Ddl si è impantanato al Senato, in commissione Giustizia. Nei piani del Governo, e del ministro della Giustizia Paola Severino in particolare, occorre rivedere la disciplina della corruzione privata - con un'attenzione particolare anche alla responsabilità degli enti - e mettere mano al delitto di concussione e al sistema dei delitti di corruzione, così da garantire una maggiore armonia tra i due.

L'emergenza carceri
Un altro capitolo del dossier giustizia del Governo riguarda le carceri. In base all'ultima rilevazione del Viminale, al 15 agosto nelle carceri italiane ci sono 65.758 detenuti, 706 in meno rispetto all'anno scorso. Sullo sfondo c'è il decreto Salva carceri (dl 211/2011, in legge 9/2012) che ha previsto, tra le altre cose, l'aumento da 12 a 18 mesi della misura della pena detentiva che può essere eseguita presso l'abitazione del condannato o in altro luogo (pubblico o privato) di cura, assistenza e accoglienza. In generale, le misure contenute nel provvedimento hanno coinvolto circa 7mila detenuti, di cui oltre 4.400 che non sono entrati in carcere e oltre 2.500 che sono stati trasferiti ai domiciliari. Partendo dal Salva carceri, il Governo concentrerà ancora la sua attenzione sul nodo del sovraffollamento, e lo farà percorrendo la strada della depenalizzazione e l'introduzione di pene detentive non carcerarie. Il ministro Severino ha annunciato che il ddl con la riforma sulle misure alternative alla detenzione in autunno potrebbe essere convertito in legge. Tra le misure previste, la depenalizzazione, con la trasformazione in illecito amministrativo dei reati punti con la sola pena pecuniaria. Nel menù del provvedimento anche la sospensione del procedimento con messa alla prova: è la possibilità per chi è condannato per reati di minore allarme sociale - quelli puniti con pene detentive non superiori ai quattro anni - di fruire di un percorso di reinserimento alternativo (l'esito positivo della messa alla prova estingue il reato).

Processo civile telematico: novità su notificazione
Il processo telematico punta a rendere le cause più efficienti e mento costose. Si profila un intervento normativo: l'idea del governo è quella di perfezionare l'attuale impianto, con particolare riferimento alle regole sulla notificazione e la comunicazione informatica nell'ambito del processo civile. L'obiettivo di questo pacchetto di misure è ridurre i costi del servizio giustizia, con conseguente recupero di efficienza nella gestione del servizio civile.

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