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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2012 alle ore 06:38.

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Nel 2012 le cose vanno solo un po' meglio. Una delle operazioni più importanti è stata portata a termine dal Portogallo che a febbraio ha ceduto il 40% della Rete elettrica nazionale alla Cina per 592 milioni di euro, dopo aver già venduto, sempre alla Cina, il 21% di Energias de Portugal per 2,7 miliardi nel 2011. All'inizio di agosto, il Governo ha annunciato la vendita della compagnia aerea di bandiera Tap Air Portugal e della società di servizi Aeroportes de Portugal. Al momento di concedere i 78 miliardi del piano di salvataggio, a maggio del 2011, la Ue e l'Fmi avevano chiesto di vendere asset per 5,5 miliardi. Madrid ha invece annunciato la cessione del 20-30% della rete idrica regionale, dalla quale punta a incassare 3,5 miliardi. Ma nel maxi piano allo studio in Spagna, rientrerebbero anche la compagnia di trasporto ferroviario Renfe e la Rete elettrica. Il Governo vorrebbe poi ritentare le cessione delle Lotterie. L'Irlanda, che lo scorso anno ha realizzato l'operazione più importante con i 3,9 miliardi ottenuti dalla vendita degli asset delle banche fallite, quest'anno preseguirà con un piano da tre miliardi.
Più o meno lo stesso copione è stato seguito sin qui anche dall'Italia. Con una differenza però: ai proclami è seguita la stesura delle norme necessarie a vendere gli asset più appetibili del patrimonio immobiliare. Sia centrale che locale. La linea è quella dettata dal ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, cioè varare un piano di dismissioni da un punto di Pil l'anno (15-20 miliardi). Gli strumenti sono quelli contenuti nel decreto dismissioni confluito di recente nella spending review: il "fondo dei fondi" gestito da una Sgr targata Mef e Demanio che avrà il compito di valorizzare e collocare sul mercato i migliori beni presenti nel patrimonio statale. Se ne saprà di più nelle prossime settimane quando la Sgr vedrà ufficialmente la luce e sarà pronta la lista dei primi 350 asset da trasferire (per un valore di circa 1,5 miliardi). Entro l'anno dovrebbe essere chiusa anche l'altra procedura avviata con il decreto legge dismissioni: l'acquisto da parte di Cassa depositi e prestiti (Cdp) di partecipazioni per 10 miliardi in Fintecna, Sace e Simest. Cdp che sarà protagonista anche dell'ingresso nel capitale delle Spa locali più appetibili. Con il miliardo di euro stanziato prima dell'estate che a breve si deciderà come utilizzare.
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I programmi dei Governi e le operazioni realizzate
ITALIA
20 miliardi
Il Governo ha annunciato un piano da un punto di Pil l'anno (15-20 miliardi). Entro il 2012 dovrebbe chiudersi l'acquisto da parte di Cassa depositi e prestiti di partecipazioni per 10 miliardi in Fintecna, Sace e Simest
SPAGNA
30 miliardi
Alla fine di maggio l'Esecutivo guidato da Mariano Rajoy ha annunciato un piano da 20-30 miliardi di euro, che comprenderebbe, tra l'altro, la cessione della società di trasporto ferroviario Renfe
GRECIA
19 miliardi
Dopo aver annunciato un mega piano di privatizzazioni da 50 miliardi entro il 2015, il Governo di Atene ha dovuto ridimensionanarlo a 19 miliardi di euro. Tra gli asset in vendita, la società
del gas Depa
IRLANDA
3 miliardi
Dopo essere stata regina delle privatizzazioni nel 2011, con oltre 5 miliardi di dismssioni (3,9 miliardi con una sola operazione condotta), l'Irlanda ha annunciato nuove cessioni per circa tre miliardi

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