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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2012 alle ore 21:28.

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Era l'evento in cui Umberto Bossi dava la linea. E ora che a indicare la strada è Roberto Maroni le cose cambiano. Niente più festa dei Popoli Padani a Venezia, quella in cui elmi con le corna e baffi verdi invadevano le calli della laguna. L'appuntamento era saltato soltanto nell'anno della malattia del Senatur. Si partiva con la raccolta della 'sacra ampolla d'acqua' alle sorgenti del Po. Due passaggi in battello in Lombardia ed Emilia-Romagna e poi la conclusione con il solenne discorso di Venezia tra bandiere e camice verdi.

L'aria nuova nel Carroccio si fa sentire anche così, ma non tutti sono convinti. L'appuntamento è stato spostato a ottobre (con «modalità e contenuti rinnovati rispetto al passato»), una settimana dopo gli Stati Generali del Nord già programmati per il 28 e il 29 settembre al Lingotto di Torino.

I lumbard hanno già rinunciato a Pontida, almeno per ora, visto che lo storico appuntamento è stato rinviato all'anno prossimo.
Ma se si farà una, si dovrà fare anche l'altra, dice il governatore del Veneto, Luca Zaia. Secondo il quale «le grandi manifestazioni popolari come Pontida e Venezia sono la Lega: senza queste non c'è più Lega». Zaia rassicura chi nel movimento ha arricciato il naso e precisa che «Pontida e Venezia saltano in virtù di tutto un travaglio che il partito ha vissuto negli ultimi mesi».«So - dice - che Pontida si farà e così dovrà essere anche per una grande manifestazione in Veneto alternativa a Venezia».

Zaia sottolinea che ora bisogna cogliere «l'occasione di rivedere il format di queste manifestazioni evitando l'autoreferenzialità» e di cercare «di non riempirle di proclami, mantenendo uno sguardo attento ai costi. La forma è anche sostanza».

Intanto è partito l'appuntamento con i militanti al «Berghem Fest» dal 23 agosto, fino al 2 settembre, dove il segretario federale Roberto Maroni é atteso a fine mese.

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