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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 10:51.

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Nella foto Paul Ryan, il candidato vicepresidente dei repubblicani (Epa)Nella foto Paul Ryan, il candidato vicepresidente dei repubblicani (Epa)

Dopo l'incoronazione di Mitt Romney a candidato conservatore che sfiderà Barack Obama alle elezioni del 6 novembre prossimo, oggi è il giorno di Paul Ryan, il vicepresidente giovane, telegenico e ancora più a destra di Romney su alcune questioni etiche come l'aborto, ma soprattutto il paladino della riduzione del deficit e dello snellimento del governo, due priorità assolute per i conservatori statunitensi. Riflettori puntati su di lui nella nuova giornata di lavori, sospesi lunedì per la violenza dell'uragano Isaac al suo passaggio sulle coste del Golfo.

Per Ryan, è il discorso più importante della carriera politica, in cui non solo accetterà la nomina come vice di Romney, ma avrà anche l'occasione di presentarsi a milioni di americani che stanno proprio adesso sintonizzandosi su una corsa presidenziale che, a 70 giorni dal voto, sembra 'too close to call', incerta. Attento a non emulare chi lo ha preceduto, quella Sarah Palin che cadde rapidamente in disgrazia dopo aver fatto una folgorante irruzione nella campagna elettorale Del 2008, Ryan finora si è mosso con grande cautela. Non è ancora chiaro se aiuterà Romney a drenare il sostegno degli indecisi, che potrebbero essere un fattore dirimente nelle elezioni del 6 novembre. Fanatico del fitness, un volto da fanciullo che non rivela i 42 anni d'età, Ryan finora ha galvanizzato alcuni settori conservatori in un modo che non é riuscito a Romney durante la campagna per la nomination: ha attirato le folle negli eventi in cui si é presentato al fianco di Romney e ha convinto molti, scettici sull'ex governatore del Massachussetts, a scendere in campo a suo sostegno. Non solo: la sua presenza nel ticket ha rimesso in gioco il Wisconsin, uno Stato che non vota a favore di un candidato repubblicano dal 1984, con Ronald Reagan.

Nella notte di Tampa, intanto, Mitt Romney è stato designato ufficialmente candidato del partito alla presidenza degli Stati Uniti per le elezioni di novembre. L'indicazione è giunta dalla maggioranza dei 4.400 delegati. Ieri sera, alle 17:40 americane (le 23:40 in Italia), il Tampa Bay Times Forum, il palazzetto dove è in corso la convention repubblicana, è esploso in applausi e urla: l'ex governatore del Massachusetts, grazie ai 50 voti del New Jersey, è arrivato a 1.144 delegati, quelli che servivano per la "consacrazione".

Ann, la moglie di Romney, è salita sul palco e raccontato la sua storia di donna accanto a un uomo forte, in grado di affrontare le sfide e di vincerle: «Nessuno lo ha aiutato, si è costruito il successo da solo». Ricorrente il ricorso, da parte anche degli altri oratori, al sogno americano, distrutto dal presidente Barack Obama. «Potete fidarvi di Mitt» ha concluso Ann, che ha voluto parlare di amore, non di politica e partiti. Al termine dell'intervento, ha fatto la sua apparizione anche Mitt Romney, che ha raggiunto la moglie sul palco della Conventione sulle note di «My Girl».

All'amore preferisce il rispetto, invece, Chris Christie. Il governatore, con la passione per Bruce Springsteen, non ha deluso: partito dai ricordi personali (il consiglio della mamma siciliana: «Meglio essere rispettati che amati»), è passato subito al racconto di come uscire dalla crisi, portando a esempio il suo New Jersey. «Non siamo mai stati vittime del destino, ma padroni di noi stessi. Non voglio far parte di una generazione che fallisce. Voglio che i miei figli vivano in un secondo secolo americano» ha detto il governatore. «E' tempo di alzarsi in piedi, non c'è più tempo da perdere. Se voi combatterete con me per Mitt Romney, io combatterò con voi. Stasera, scegliamo il percorso che ha sempre definito la storia della nostra nazione. Questa sera sosteniamo Mitt Romney come prossimo presidente degli Stati Uniti. E, insieme, ci batteremo ancora per la grandezza americana» ha concluso Christie fra gli applausi convinti di tutti, Romney compreso. Il suo è stato di gran lunga l'intervento migliore e più applaudito della serata.

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