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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 13:46.

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Nella foto il leader del Pd, Pierluigi Bersani (a sinistra), e il sindaco di Firenze Matteo RenziNella foto il leader del Pd, Pierluigi Bersani (a sinistra), e il sindaco di Firenze Matteo Renzi

Per vincere una guerra, o come in questo caso una campagna elettorale, si deve conquistare il territorio del nemico, o comunque dell'avversario. Si possono leggere così le strategie politiche dei due contendenti al leadership del Pd che verrà (o che dovrebbe venire) Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi che, incidentalmente o no, hanno ben pensato di iniziare a raccogliere consensi proprio là dove è più difficile per entrambi. Il 14 settembre, a 24 ore dalla presentazione ufficiale del suo camper elettorale, il sindaco di Firenze sarà in terra d'Emilia (leggasi come a casa di Bersani) presenziando in un bagno di polemiche e gaffes alla Festa democratica di Bologna.

Il giorno dopo, invece, l'emiliano segretario del partito, farà il percorso inverso a quello del suo avversario per scendere giù, proprio a Firenze dove rinnoverà la propria candidatura. Sun Tzu e la sua "Arte della guerra", che per inciso era uno dei testi sacri di Silvio Berlusconi, c'entrano pochino in questa bagarre di fine estate tra rottamatori renziani, giovani e di speranze anche belle, e vecchie rosse ‘intellighenzie'.

Il sindaco del capoluogo toscano raccoglie consensi anche tra ex pidiellini (a Bologna c'è un ex consigliere di centro destra pronto ad aprirgli un circolo di simpatizzanti), Bersani conta sull'elettorato storico e roccioso che serve salsicce e costate alle Feste del Partito. À la guerre comme à la guerre. Renzi ha battuto sul tempo Bersani: il sindaco di Firenze doveva iniziare la sua campagna elettorale il 21 settembre, ma scoperta la venuta del segretario «a casa sua» il 15 settembre ha anticipato le operazioni dello sbarco in Emilia. Bersani non s'affretta e, pur senza l'ufficialità delle primarie, raccoglie consensi e applausi alle Feste Democratiche. Renzi vola in America, invitato dai democratici in rappresentanza dell'Anci, Bersani sta a casa. Mosse e contromosse sullo scacchiere d'Italia.

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