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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2012 alle ore 18:09.

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Matteo Renzi (Ansa)Matteo Renzi (Ansa)

Per «far sgonfiare la bolla del Movimento 5 Stelle dobbiamo avere il coraggio di essere noi a dire: dimezziamo il numero dei parlamentari». Parola di Matteo Renzi che ribadisce anche la necessità di eliminare il vitalizio per i consiglieri regionali. Secondo il sindaco di Firenze se si faranno «tutte queste cosa eliminando anche il finanziamento pubblico ai partiti», allora «Beppe Grillo passerà dal 20% che gli viene attribuito nei sondaggi al 2% nel giro di qualche settimana».

Quanto alle primarie Renzi, durante un incontro politico a San Giovanni Lupatoto (Verona) sottolinea che «non sono una cosa del partito, servono per indicare il leader del centrosinistra».
In vista della corsa per la leadership democratica il sindaco di Firenze nel veronese ha incontrato un gruppo di amministratori di area Pd. E ha sostenuto che «il rinnovamento è la condizione per tornare a dare un futuro all'Italia». Ha aggiunto: «Non è semplicemente un 'levatevi che tocca a noi', ma una condizione per poter fare la rivoluzione in questo Paese».

Nel partito le frizioni fra 'renziani' e 'bersaniani' restano.
Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd, risponde su Facebook allo spin doctor di Renzi, Roberto Raggi, ex sindaco di Piacenza. Il quale ha confessato di avere qualche dubbio sul reale svolgimento della cosultazione (le primarie). Per Zoggia «iniziare il percorso delle primarie dicendo che si dubita del reale svolgimento della consultazione è quantomeno contraddittorio e improprio visto che dovremo insieme definire le regole e i limiti di spesa delle stesse primarie che devono vederci tutti quanti impegnati alla trasparenza e alla sobrietà». Al responsabile degli enti locali dei democratici non piace nemmeno che Raggi dipinga Pier Luigi Bersani «come un segretario che ha bisogno dell'aiuto della sinistra per le primarie». Ma pure «affermare - dice Zaggia - che il Pd abbia lasciato soli i sindaci sulla spending review oltre ad essere falso è anche rivelatore della scarsa conoscenza dei fatti e serve solo a ingenerare confusione e dubbi sull'impegno messo dal Pd». L'esponente Pd chiede dunque al compagno di partito, capo dello staff di Renzi, «un appeal adeguato alla fase che il Paese sta attraversando».

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