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Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2012 alle ore 13:02.

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Sono già migliaia le persone che sono entrate nel Duomo di Milano per rendere omaggio a Carlo Maria Martini, l'arcivescovo emerito morto a Gallarate. Dalle 12, quando è stata aperta la camera ardente, il flusso di persone è continuo in una fila ordinata e procede a ritmo di circa 6mila persone all'ora.
Quando questa mattina ha fatto il suo ingresso in piazza Duomo a Milano il carro funebre che ha portato la salma di Carlo Maria Martini, accompagnato da famigliari e dai più stretti collaboratori del cardinale, è partito un applauso da parte della gente.
Ad accogliere la salma l'attuale arcivescovo, il cardinale Angelo Scola insieme al consiglio episcopale diocesano e al Capitolo della cattedrale e diverse centinaia di fedeli separati da due file di transenne.
Nella cattedrale nel pomeriggio sono giunte anche il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri e la segretaria della Cgil, Susanna Camusso. Oltre al segretario Pd, Pier Luigi Bersani («siamo tutti più soli»).


Sulla possibilità che Papa Benedetto XVI partecipi alle esequie, come sollecitato dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, il Segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, ha precisato: « È una decisione che valuterà personalmente Sua Santità».
Il «raccoglimento» e il silenzio siano gli atteggiamenti prevalenti: a questo ha esortato l'arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, nelle sue parole in Duomo all'apertura della camera ardente. Sono presenti i due nipoti di Martini, Giulia e Giovanni Facchini Martini.

Mentre la bara veniva accompagnata sul sagrato, monsignor Paolo Sartor, rivolgendosi ai numerosi fedeli assiepati ai lati delle transenne, ha ricordato brevemente l'esperienza di Martini alla guida dell'arcidiocesi di Milano concludendo con le parole: «Bentornato a casa eminenza, carissimo Padre prega ora per noi come noi preghiamo per te».
Solo il tempo consentirà di capire meglio la portata dell'eredità umana e spirituale del cardinal Carlo Maria Martini, l'arcivescovo che, ricorda il suo primo segretario, monsignor Erminio De Scalzi, ha amato e ha insegnato ad amare Milano: «Un uomo di fede, di straordinario intelletto
e di grande carisma».

Il Duomo questa notte resterà eccezionalmente aperto per permettere l'accesso alla camera ardente, in una veglia di preghiera.
La giornata di oggi a Milano è cominciata con una messa nella cattedrale a suffragio del cardinale. E la Diocesi ha reso noto di aver chiesto a tutte le parrocchie di pregare nelle messe vigiliari di questa sera, sabato 1 settembre, e festive di domani, domenica 2 settembre, «secondo un formulario che è stato predisposto».

Sarà lo stesso Scola, lunedì alle 16, a celebrare i funerali a cui parteciperà anche il premier Mario Monti per il quale Martini lascia «un vuoto incolmabile tra coloro che hanno trovato in lui una guida intellettuale e spirituale, attraverso la parola, gli scritti, l'esempio». Al termine della funzione religiosa, il corpo del cardinal Martini sarà inumato in una tomba vuota posta sulla fiancata sinistra del Duomo guardando l'altare Maggiore ai piedi dell'altare della Croce di San Carlo Borromeo.

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