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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2012 alle ore 13:14.

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Mario Monti (Agf)Mario Monti (Agf)

La sorte dei lavoratori è nelle mani delle parti sociali
«Le parti sociali italiane, che sono molto mature e consapevoli, si rendano conto, e il Governo li aiuterà a rendersi veramente conto di questo, che molto della sorte dei lavoratori degli imprenditori e del Paese é nelle loro mani e non solo e non tanto nelle mani del Governo», ha affermato il premier. Quindi, a proposito del confronto con le parti sociali sulla crescita di oggi a palazzo Chigi, con l'arrivo delle organizzazioni datoriali, ha aggiunto: «Ecco perché ci siederemo con loro per fare in tempi brevi un ragionamento sul fatto che la produttività italiana non sta andando bene. Questo é vero da diversi anni ma mentre le cose» nella finanza che «da diversi anni non stavano andando bene, hanno ricevuto quest'anno una svolta, un impulso alla svolta, poco é stato fatto in materia di costo del lavoro per unità di prodotto, di innovazione nei meccanismi di determinazione di salari recuperi, di produttività. Tutte cose che sono fondamentali per rendere più competitiva l'economia italiana e quindi per fare crescita, per fare occupazione, soprattutto occupazione giovanile e soprattutto occupazione nel Mezzogiorno».

Richiamare tutti all'interesse collettivo
«Ecco - ha sottolineato Monti - noi vogliamo, pur dopo un anno teso, perché abbiamo dovuto fare cose sgradevoli nell'interesse generale, ogni tanto con qualche polemica ma vogliamo richiamare tutti a questo interesse collettivo, che adesso richiede un maggiore sforzo delle imprese e dei sindacati. Non é che cerchiamo patti o altro per sentirci solo moralmente più confortati nell'affrontare una situazione difficile: cerchiamo un dialogo che porti risultati concreti, in cui ciascuno non chieda solo allo Stato che cosa lo Stato può fare per lui ma chieda a se stesso che cosa possa fare per lo Stato e per l'economia».

Italia reinserita nel circuito delle decisioni
«Siamo tra i paesi che decidono insieme in Europa come risolvere il problema greco, siamo reinseriti in un circuito di decisioni», ha detto il presidente del Consiglio dei ministri nel corso dell'intervista. «Siamo rispettati, questo - ha detto Monti - non è piovuto dal cielo ma è stato il risultato di una presa di coscienza da parte della classe politica, da parte del governo, da parte dei cittadini della necessità di mettere su una base più sicura l'economia italiana, di togliere alcune deviazioni rispetto alla saldezza di lungo periodo. Questo naturalmente ha comportato, ed era inevitabile, dei sacrifici quindi lei - ha detto Monti rivolgendosi al direttore di Tg Norba 24, Enzo Magistà - ha ragione a dire che la ripresa non la si vede nei numeri ma io la invito a constatare che la ripresa se riflettiamo un attimo è dentro di noi ed è una cosa che adesso è alla portata del nostro paese e credo anche che arriverà presto».

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