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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2012 alle ore 17:11.

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Herr Nein resta isolato nella Bce. Nella foto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann (Reuters)Herr Nein resta isolato nella Bce. Nella foto il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann (Reuters)

«L'Eurotower non è la Bundesbank, questa è la Bce», avrebbe sibilato alla fine delle discussioni un banchiere centrale al collega tedesco che non accettava la resa all'acquisto di bond dei paesi con spread troppo alti. Ma il presidente della Buba, la banca centrale tedesca, Jens Weidmann, è rimasto irremovibile sulla sua posizione anche se isolato sul previsto piano di acquisti di bond da parte della Bce.

Poi è arrivata la conferma ufficiale della stessa Bundesbank che in una nota ha detto che il suo Presidente, Jens Weidmann, «è contrario al piano di acquisti illimitati di titoli di Stato da parte della Bce», precisando che il piano «potrebbe far slittare le riforme» nei Paesi a rischio. Per il numero uno della Bundesbank il piano annunciato da Draghi «è in pratica un finanziamento ai Paesi stampando banconote».

Non solo. La politica monetaria, prosegue il comunicato, «rischia di essere assoggettata a politiche di bilancio. Non deve essere permesso al piano di acquisti di titoli di mettere in pericolo la capacità della politica monetaria di salvaguardare la stabilità dei prezzi nell'eurozona».
Un attacco duro e articolato a tutto tondo contro la politica monetaria di Draghi. Una sorta di contro-comunicato, come se la Federal Reserve di New York sconfessasse il comunicato ufficiale della Federal Reserve di Washington. Un'assurdità.

Ma se Weidmann non si arrende appare chiaro il suo isolamento visto che neppure il presidente della Banca centrale olandese e membro del direttorio della Bce, Klaas Knot, un rigorista non é contrario ai progetti del presidente della Bce, Mario Draghi. Insomma Draghi è riuscito a isolare Weidmann, seppure egli sia il maggior azionista della Banca centrale europea.

Un capolavoro diplomatico ottenuto con l'appoggio politico del cancelliere Angela Merkel. Anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble è intervenuto sul caso per placare l'opinione pubblica tedesca e dire che non vede «alcun conflitto tra il presidente della Bce Mario Draghi e il presidente di Bundesbank Jens Weidmann». Il ministro lo ha detto intervenendo a Francoforte a un convegno organizzato dal quotidiano economico Handelsblatt. «E se anche lo vedessi - ha aggiunto Schaeuble sornione - non farei alcun commento».

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