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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2012 alle ore 10:20.

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L'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non solo ha aperto i lavori del Forum Ambrosetti ma diventa lo spartito politico che darà il tono a tutte le riflessioni che ascolteremo durante la giornata. In sostanza, il Capo dello Stato ha voluto rispondere a quella domanda che Mario Monti racconta di sentirsi fare – sempre – e in tutte le sedi internazionali ed europee: cosa accadrà nel 2013? Sarà in grado il prossimo governo di continuare nel solco degli impegni europei?

Ecco a questi interrogativi, e forse approfittando della platea internazionale di Cernobbio, ha appena risposto il Presidente. «Mi adopererò perchè in Italia venga condiviso l'impegno a dare seguito e sviluppo agli impegni e alle scelte presi in sede europea: inviterò le forze politiche a un impegno convergente e lo garantirò fino alla scadenza del mio mandato». In sostanza, è Napolitano che di fronte alle cancellerie europee si fa garante di un percorso di continuità con le scelte impresse in questi ultimi mesi dall'Europa e dal Governo Monti.

Ecco quindi che il dibattito che infiamma i partiti, a destra e sinistra, sulla continuità con l'Agenda Monti, trova oggi il più alto "scudo" istituzionale. Quel percorso di riforme e di rigore utile affinchè l'Italia «dia un suo contributo alla stabilità dell'euro» viene puntellato da un capo dello Stato che si impegna a farlo in un passaggio delicatissimo quale sarà quello tra il Governo Monti e il prossimo governo che uscirà dalle elezioni della primavera 2013. «Da tenersi non oltre aprile» dice Napolitano che quindi sarà ancora al Colle in quel momento di transizione.

Certo, molti leggeranno con malizia le parole che ha appena pronunciato e vederci un impulso a confermare il Monti bis con una larga coalizione. Il fatto è che il Colle si sente ancora responsabile di portare l'Italia fuori dalla zona-rischio e vuole non disperdere gli sforzi che Monti e Draghi hanno fatto per garantire la sopravvivenza e stabilità dell'euro. Diciamo che il suo obiettivo è più alto di un gioco solo nazionale. «Il nostro Paese non ha finito i sacrifici» e deve dare il suo contributo alla «costruzione dell'unione politica europea»: questo è l'approdo finale che vuole costruire Napolitano insieme a Draghi e Monti.

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