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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 18:18.

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La minaccia di gruppi jihadisti armati in Libia, e in particolare in Cirenaica, non è certo una novità e sono stati proprio i servizi d'intelligence anglo-americani a scoprire nell'autunno scorso la presenza di una cellula di al-Qaeda costituitasi nei pressi del confine libico-egiziano. Le prime notizie in proposito trapelarono alla fine di dicembre dell'anno scorso dalla CNN che citava una fonte libica informata "da funzionari occidentali dell'antiterrorismo".

Il capo di al-Qaeda, Ayman al Zawahiri, avrebbe spedito uomini esperti in Libia durante il caotico periodo della guerra civile e nel momento in cui i lealisti fedeli a Gheddafi cominciavano a perdere il controllo di ampie aree del territorio. Secondo questa fonte tra i jihadisti in Libia c'era anche un veterano già arrestato in Gran Bretagna per terrorismo, descritto come un uomo dedicato totalmente alla causa di al-Qaeda, posto direttamente da al Zawahri al vertice dell'organizzazione con l'incarico di reclutare miliziani e costituire basi logistiche. Compito probabilmente non troppo ostico in Cirenaica, vasta regione oggi in gran parte fuori dal controllo governativo che vide nascere negli anni '90 il Gruppo Combattente Islamico Libico (che aderì ad al-Qaeda) e che negli anni scorsi ha visto moltissimi militanti islamisti libici (per lo più salafiti) raggiungere l'Iraq per combattere gli statunitensi nelle fila dell'organizzazione al-Qaeda in Mesopotamia. Negli ultimi mesi non sono certo mancati i segnali della presenza della rete terroristica in Cirenaica

Era libico anche il numero due di al-Qaeda, Abu Yahya al-Libi, la cui morte in un raid aereo statunitense nel Waziristan pakistano era stata annunciata in giugno ma è stata conferma solo ieri da al-Zawahiri. Possibile che l'attacco al consolato statunitense a Bengasi costituisse una rappresaglia per la morte di al-Libi che in un messaggio video del dicembre 2011 invitò i giovani libici a battersi per scongiurare una deriva filo-occidentalista del Paese. Secondo la fonte della CNN un altro esponente di al Qaeda, di nazionalità europea e libica, stava provando nell'autunno scorso a stabilire una testa di ponte dell'organizzazione in Libia. L'uomo, conosciuto come A.A., era già stato arrestato nelle regioni tribali al confine tra l'Afghanistan e il Pakistan. Un area dove centinaia di volontari libici sono stati addestrati al jihad.

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