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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2012 alle ore 13:08.

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«È giusto e importante fare chiarezza al mercato e all'Italia, ma il governo farà tutto ciò che è possibile per assicurare che le responsabilità che la Fiat ha nel nostro Paese siano chiarite e rispettate». Con queste parole, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha preso posizione sulla questione "Fabbrica Italia" della Fiat a margine di un convegno a Roma. Stessa richiesta dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha confermato l'intenzione del governo di approfondire con Marchionne «cosa ha in mente per i suoi piani di investimenti per l'occupazione in questo Paese». Per la Cgil, «la Fiat ha preso in giro tutto il paese».

L'Italia nei piani industriali Fiat
«Che l'attenzione sul settore auto e sulla Fiat sia massimo é ovvio - ha spiegato Passera rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se ci fossero dei contatti in corso con i vertici dell'azienda - ma Fiat é una società quotata che ha degli obblighi di comunicazione verso i mercati, quindi non é possibile fare una cronaca minuto per minuto di ogni contatto e di ogni telefonata. Vogliamo capire fino in fondo le implicazioni di una serie di annunci che si sono susseguiti e che non permettono ancora di comprendere le strategie di Fiat in Italia». Le scelte dell'azienda, ha confermato poi il ministro, «sono un tema da seguire fortemente per assicurare che l'Italia abbia il massimo ruolo nei piani di sviluppo di Fiat. Però non sarà certo il governo a sostituirsi alle responsabilità imprenditoriali e a prendere le decisioni di investimento dell'azienda».

Occupazione priorità del governo
Nel suo intervento, il ministro Passera ha poi confermato l'occupazione come la principale preoccupazione del Governo: «Il lavoro é la priorità numero uno sapendo che la crescita sostenibile può venire se si rimuovono gli elementi che hanno bloccato il Paese e portato alla non competitività. Bisogna risolvere problemi di fondo, elementi di non coesione sociale, ma la crescita non ha soluzioni facili, la crescita passa attraverso molte leggi ed é sempre andata in parallelo con il rigore». Nel decreto Crescita due, «che avevamo previsto e confermiamo entro il mese di settembre», ha aggiunto poi Passera, ci sarà «un capitolo importante sull'agenda digitale, un capitolo sulle start up, per facilitare la loro nascita, e ancora molta semplificazione. Come previsto, anche settembre ha la sua parte di crescita e sviluppo».

Camusso (Cgil): Fiat ha preso in giro il paese
In serata, le prospettive della Fiat sono tornate nell'intervento del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso sul palco della festa del sindacato in corso a Caracalla, a Roma. Camusso non ha risparmiato attacchi al Lingotto: «Siamo stati tutti presi in giro come paese da un'azienda che allora come oggi non vuole fare investimenti in questo paese». «Come Berlusconi ha perso tre anni - ha aggiunto - negando la crisi, tutto il paese, tanta intelligenzia, ha perso tre anni dicendo che la Fiat ci avrebbe stupito con effetti speciali». «Quanti stabilimenti deve ancora chiudere la Fiat per dire che vuole andare via dal Paese? È ora che il governo prenda in mano la situazione. Il Governo non deve chiedere a Fiat cosa ha intenzione di fare ma dica a Fiat cosa il paese intende fare. Basta con le telefonate, "mi hanno rassicurato"».«Di mese in mese - ha spiegato - gli appuntamenti sono stati rinviati, i modelli non ci sono e la Cig aumenta». «Siamo preoccupatissimi», ha poi concluso.

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