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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2012 alle ore 15:39.

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«La corte di appello di Roma, cui la Fiat era ricorsa per chiedere che venisse sospesa l'ordinanza di assumere a Pomigliano d'Arco 145 iscritti alla Fiom, ha deciso che la richiesta della Fiat è inamissibile». Lo rende noto il leader della Fiom, Maurizio Landini. Dopo la sentenza del 21 giugno, prosegue quindi senza sospensione il ricorso in appello.

«I lavoratori della Fiom devono rientrare a Pomigliano e la discriminazione va sanata - ha detto il segretario nazionale delle tute blu della Cgil, Giorgio Airaudo - noi chiederemo l'esecuzione della sentenza. Siamo già in ritardo e se Fiat non li farà rientrare chiederemo l'esecuzione della sentenza».

Secondo il Lingotto la decisione della Corte d'appello è «semplicemente tecnica, avendo la Corte ritenuto che, in assenza di atti concreti da parte della Fiom volti ad ottenere l'esecuzione della pronuncia del Tribunale di Roma, non vi fosse alcuna necessità di un provvedimento che ne sospendesse l'efficacia».

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