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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 13:08.
La nave da crociera, la camicia scura sbottonata, il sorriso plastico accompagnano la sortita di un Silvio Berlusconi naif, ancora indeciso sulla sua ricandidatura ma pronto già a promettere l'abolizione dell'Imu, la guerra al fiscal compact e all'austera Germania. L'ex premier si ripresenta sulla scena come se non l'avesse calcata da protagonista nell'ultimo ventennio, come se non fosse stato proprio il Berlusconi presidente del Consiglio a siglare a Cannes la resa italiana. Come se tra l'Ici e l'Imu l'Italia non fosse stata attraversata dalla più grave crisi del dopoguerra che ha provocato, per altro, anche le sue dimissioni da primo ministro.
Berlusconi torna a fare il Cavaliere, rispolvera lo slogan meno tasse per tutti, condito dal rischio dell'imminente pericolo rosso. Una vera e propria rimozione in diretta di quanto avvenuto quando sedeva a Palazzo Chigi, ma anche del suo ruolo attuale di leader di quello che a tutt'oggi è ancora il primo partito italiano. Berlusconi, infatti, affida la decisione della sua ricandidatura alla futura legge elettorale. In altre parole l'ex presidente del Consiglio vuole valutare se l'eventuale riforma del sistema di voto risulta conveniente. In caso contrario non ci dice quale sarà l'alternativa, se toccherà nuovamente ad Angelino Alfano il compito di metterci la faccia.
L'ex premier naviga a vista. E non solo perché ancora non sa come si voterà. In ballo ci sono anche le elezioni siciliane, le primarie del Pd, le sue vicende giudiziarie e naturalmente il futuro di Mediaset. Il Cavaliere per sciogliere la riserva ha ancora bisogno di tempo. Per questo ha accuratamente evitato manifestazioni pubbliche non protette (ad esempio ha disertato per la prima volta il faccia a faccia con i giovani del Pdl di Atreju) preferendo "esporsi" sulla nave da crociera messa a disposizione dal quotidiano di famiglia.
Un comportamento che tuttavia non è privo di conseguenze visto che comunque le parole dell'ex premier vengono ascoltate e valutate anche al di fuori dei nostri confini. Uscite come quella sull'Imu certamente aiutano a rafforzare la posizione del partito dei falchi europei, di coloro che proprio in questi giorni avevano subito una prima importante sconfitta. E un'ex presidente del Consiglio certamente è consapevole che un punto di tasso di interesse in più sul nostro debito è assai più costoso per gli italiani dell'odiosa tassa sulla casa.
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