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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 17 settembre 2012 alle ore 15:59.

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«O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo». È andata all'attacco la governatrice Renata Polverini durante la seduta straordinaria del consiglio regionale convocata in seguito all'inchiesta sull'ex capogruppo Franco Fiorito, indagato per peculato dalla procura di Roma per la gestione dei fondi attribuiti al gruppo (nel mirno degli inquirenti anche autobonifici sospetti operati da Fiorito su conti personali per circa 800mila euro).

«La mia strada è questa: o va avanti o finisce. Se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male: o si supera o si va a casa oggi. Ho deciso di venire qui per chiedere scusa a nome di tutti quanti noi ai cittadini del Lazio per quello che hanno dovuto leggere in questi giorni e ascoltare su ciò che si è consumato all'interno di questa istituzione».

Un discorso durato poco più di mezz'ora, seguito da una replica in serata dopo il dibattito. La maggioranza alla Regione Lazio si compatta e dà via libera alla mozione della governatrice Renata Polverini che prevede tagli alle spese del Consiglio stesso. Si tratta di una serie di provvedimenti che entro il 2013 prevede la riduzione delle spese dagli attuali 98 milioni di euro a 70. A favore hanno votato in 41, mentre gli astenuti sono stati 26 e tre gli assenti. La governatrice oggi nel corso della seduta straordinaria alla Pisana aveva annunciato che in caso di mancato via libera, avrebbe rassegnato le dimissioni, con conseguente fine anticipata della legislatura. La mozione non porta la firma del capogruppo Pdl Francesco Battistoni. Questi proprio nei giorni scorsi ha sostituito nel ruolo Franco Fiorito, attualmente indagato dalla magistratura romana per peculato. A nome del Pdl, la mozione è stata firmata e appoggiata da Chiara Colosimo, che è intervenuta nel corso del dibattito. Non è dato sapere il perché della scelta di Battistoni.

«Estirpare i tumori. Risparmi per 20 milioni subito»
La governatrice ha fatto le sue proposte per uscire da quella che definisce «una catastrofe politica per l'Italia e per le istituzioni» paragonandola oltre che alla Concordia «all'alluvione di Firenze»: «Sciogliere i monogruppi, azzerare i contributi destinati ai gruppi consiliari e sospendere quelli per il loro funzionamento fino a che non arriviamo ad un sistema trasparente di certificazione dello scopo destinato».

E poi, azzerare e revocare ogni investimento in conto capitale previsto e avviato per strutture del consiglio, ma anche dimezzare le commissioni consiliari e cancellare quelle speciali. E dare pubblicità a tutte le deliberazioni e agli atti degli uffici della presidenza del consiglio. Oltre a dimezzare consiglieri e assessori.

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