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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2012 alle ore 20:35.

Il giornale, che per l'occasione era stato ribattezzato Sharia Hebdo, scelse di nominare il Profeta Maometto "direttore", allo scopo di "festeggiare la vittoria" del partito islamico Ennhadha in Tunisia e l'avvento della sharia "come principale fonte legislativa in Libia". All'interno, anche la sezione Sharia Madame, con diverse vignette ironiche per denunciare l'uso del burqa. Charlie Hebdo ricevette minacce anche nel 2006, quando riprese le caricature di Maometto pubblicate dalla stampa danese nel 2005, in particolare dal quotidiano Jyllands-Posten, scatenando violente proteste nei Paesi arabi.
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