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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2012 alle ore 12:46.

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Quasi tutti promossi all'esame di terza media 2011/2012 (ha passato la prova il 99,6% degli ammessi, contro il 99,7% dello scorso anno). Le ragazze si confermano più brave dei maschi, mentre rispetto all'anno scolastico 2010/2011 sono cresciuti (dello 0,4%) gli studenti ammessi all'esame conclusivo del primo ciclo di studi. E si conferma il voto medio dei promossi: 7,4 (e appena il 6% ha riportato un voto pari a "dieci" o "dieci e lode", in calo rispetto all'anno prima).

Divario più marcato in Sicilia e Sardegna
Il ministero dell'Istruzione ha reso noti i risultati dell'ultimo esame di terza media (il report è stato curato dal Servizio statistico) che evidenziano, tra l'altro, alcune differenze tra le Regioni per quanto riguarda il tasso di ammissione rispetto alle percentuali di superamento dell'esame. Una diversità che emerge più facilmente confrontando i risultati regionali con quello nazionale. Da questo punto di vista le regioni dove il divario è più marcato sono la Sicilia e la Sardegna, dove la percentuale di studenti ammessi risulta inferiore, rispettivamente, del 1,8% e 3,5 rispetto alla media nazionale. Meno sensibile invece è la differenza per quanto riguarda gli studenti che hanno superato l'esame. In alcune regioni a una percentuale di ammissione più bassa si associa un tasso di promozioni all'esame maggiore rispetto alla media nazionale. È il caso del Friuli e della Liguria, dove si è verificata una maggiore selezione in fase di ammissione all'esame, al quale hanno preso parte, rispettivamente, il 95,1% d il 96% degli studenti.

Sufficienze in aumento, diminuiscono i dieci
Se la percentuale dei promossi all'esame è rimasta sostanzialmente invariata, diversi sono stati i risultati rispetto allo scorso anno per quanto riguarda i voti conseguiti. Da questo punto di vista le differenze maggiori si registrano agli estremi della fascia di voto: gli studenti promossi con la sufficienza sono passati dal 28,8% al 31%, mentre si è ridotta dell'1,5% la percentuale di studenti che ha superato l'esame con il massivo dei voti (dieci) e le lodi sono passate dal 2,1% all'1,7%. Nel complesso gli studenti che si sono licenziati con un voto pari a "dieci" o con la lode sono stati il 6 per cento.

Voti più alti in Umbria, Puglia e Calabria
Umbria, Puglia e Calabria sono le regioni dove si sono conseguiti i voti più alti, cioè pari o superiori al "nove". In particolare, Calabria e Puglia sono quelle con la quota maggiore di studenti che hanno superato l'esame con "dieci": il 6,5% in Calabria e il 6,1% in Puglia. Situazione opposta per Sicilia e Sardegna, dove prevale la percentuale di alunni con la sufficienza pari, rispettivamente, al 34,3% e 33% dei casi. La regione con la più alta percentuale di "lodi" è l'Umbria con il 2,7 per cento.

Tra le ragazze i risultati migliori
Sono le ragazze poi ad aver conseguito i risultati più brillanti. Se nel complesso gli studenti che si sono licenziati con un voto pari a "dieci" o con la lode sono stati il 6%, le ragazze che si concentrano in queste fasce di voto più alte sono pari al 7,6% contro il 4,5% dei colleghi maschi. Specularmente, i ragazzi si concentrano maggiormente nelle fasce di voto più basse: il 65,1% ha conseguito un voto pari o inferiore al "sette" mentre solo il 51,1% delle ragazze ha conseguito i medesimi risultati.
In particolare, le studentesse risultano essere più brillanti rispetto ai maschi nelle discipline umanistiche, mentre meno consistente è la distanza registrata in matematica. Si è ridotto, inoltre, il divario nella prova nazionale Invalsi. Se lo scorso anno il voto delle ragazze era superiore di 0,5 punti, quest'anno risultati sono sostanzialmente identici: 6,4 per i ragazzi e 6,5 per le ragazze. La regione dove il distacco tra ragazze e ragazzi e maggiore è il Molise, dove il voto medio è stato, rispettivamente, del 7,7 e 7,2. I maschi hanno raggiunto risultati migliori in Umbria, Lazio e Puglia. Le studentesse, invece, eccellono soprattutto in Calabria.

Studenti stranieri, il gap si riduce
Come già emerso dall'analisi dei dati dello scorso anno, i risultati conseguiti dagli studenti variano in funzione della cittadinanza. Se la percentuale degli studenti ammessi all'esame con cittadinanza italiana è pari al 96,6%, quella degli studenti con cittadinanza non italiana si ferma al 90,4%. Meno sensibile invece è la differenza per quanto riguarda il superamento dell'esame. Eppure, nonostante persistano differenze tra studenti stranieri e quelli italiani, è importante notare come lo scarto si sia ridotto nel tempo: negli ultimi tre anni scolastici il gap esistente tra i tassi di ammissione è passato da 8,3 a 6,5, quello tra i tassi di successo da 0,7 a 0,5. Un fenomeno, questo, frutto di un graduale processo di integrazione e dell'aumento degli studenti figli di immigrati di seconda generazione che, seppur in parte, hanno superato le difficoltà linguistiche.

Candidati esterni con risultati inferiori agli interni
Da segnalare infine il tasso di successo dei candidati esterni risulta sensibilmente inferiore rispetto ai colleghi interni: 84,8% per i primi contro il 99,7% dei secondi. Rispetto allo scorso anno, i risultati conseguiti dai candidati esterni hanno subito un calo, con una diminuzione delle promozioni dell'1,4%. La maggior parte di essi, inoltre, ha superato l'esame con la sufficienza (78,1 per cento).

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