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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2012 alle ore 12:33.

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Renata Polverini (Agf)Renata Polverini (Agf)

La presidente della Regione Lazio Renata Polverini ha firmato questo pomeriggio la lettera di dimissioni che è stata trasmessa al presidente del Consiglio regionale. In mattinata l'ultimo atto della governatrice, ancora nel pieno dei suoi poteri: il rimpasto nella Giunta, fuori quattro assessori, restano solo i fedelissimi. Lasciano la reatina Gabriella Sentinelli (Istruzione), Francesco Lollobrigida (Trasporti), Stefano Zappalà (Turimo) e Angela Birindelli (Agricoltura). Le loro deleghe sono state ridistribuite tra gli altri assessori. Dopo le dimissioni formali, Polverini resterà in carica fino all'insediamento del nuovo esecutivo solo per gestire l'ordinaria amministrazione. Ma sulla data del voto i partiti sono ancora divisi.

Ieri la governatrice ha anche confermato gli incarichi di alcuni direttori i cui contratti erano in scadenza. Un passo compiuto «esclusivamente nell'ottica di garantire la continuità dell'azione amministrativa» si è giustificata Polverni, attaccata subito dall'opposizione. «Si tratta – ha precisato - di atti che non impegnano né obbligano il governatore e la giunta successiva». E sempre ieri la giunta approvato la delibera che promuove l'impugnazione avanti la Corte costituzionale della spending review del Governo Monti: nel mirino le norme sul riordino delle province e quelle per la privatizzazione delle società pubbliche.

Intanto anche in Consiglio regionale c'è chi fa le valigie. Formalizzato lo sciglimento delle 16 commisioni permanenti (che dovranno essere riformate per divenatre solo otto) della Pisana sono stati tagliati tutti i contratti di collaborazione degli staff dei presidenti uscenti. Circa una sessantina di co.co.pro. che da ieri non esistono più.

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