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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2012 alle ore 17:24.

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Un decreto legge per introdurre da subito le proposte di autoriforma dei costi della politica delle Regioni, tra cui un tetto ai gruppi consiliari e limiti ai benefit per gli eletti e emolumenti a presidente e giunta, ma anche un nuovo sistema di controlli con maggiori poteri alla Corte dei conti. Lo chiedono le Regioni, ci pensa il Governo, che conta di approvare il provvedimento già la prossima settimana. In vista procedure di controllo, dunque, anche per quelle spese collegate ai costi della politica, ancora oggi non sottoposte a questa verifica. Ma già oggi i controlli affidati alla magistratura contabile non sono pochi.

Referti periodici centrali e locali sui bilanci
La prima, più incisiva forma di supervisione della Corte sui conti delle regioni riguarda la loro gestione finanziaria insieme al controllo sui rendiconti generali. Ogni anno, le sezioni di controllo della magistratura contabile nelle varie regioni (e la Sezione Autonomie a livello centrale) verificano la gestione delle amministrazioni regionali e dei loro enti strumentali, e comunicano i risultati ai Consigli regionali. I referti periodici di questi controlli sono documenti molto dettagliati, rintracciabili sul sito delle Corte, che evidenziano i risultati delle verifiche contabili condotte dai magistrati, improntate ad una analisi strutturale della spesa, sia corrente che in conto capitale, ma anche di quanto viene impiegato per l'acquisto di beni e servizi, Analizzata anche la spesa per consulenze, studi e collaborazioni, quella per rappresentanza e pubbliche relazioni o per le auto blu utilizzate dai consiglieri.

Monitoraggio selle spese elettorali per le Regionali
Altro fronte "sotto osservazione" della Corte dei conti è quello delle spese elettorali, in particolare per le elezioni regionali. L'ultimo referto in materia, pubblicato dalla Corte ad agosto, riguarda in particolare spese e finanziamenti ai partiti che hanno partecipato alla campagna elettorale per le Regionali del 2010. Dopo aver analizzato i costi della campagna elettorale rimborsati ai partiti (74 milioni di euro complessivi, di cui solo 63 milioni di euro con rendicontazione specifica) i magistrati evidenziano «la forte discrasia tra i cosiddetti "rimborsi" e le spese sostenute che risultano complessivamente inferiori all'ammontare, in taluni casi, anche della prima rata». Tra i rilievi del collegio, anche l'erogazione del contributo anche per partiti «i cui rappresentanti hanno presentato dichiarazione di non aver sostenuto spese». L'analisi della normativa, sottolineano i giudici, «evidenzia come l'attribuzione del contributo statale, a parte ogni considerazione sulla sua quantificazione, viene erogato in base al risultato elettorale prescindendo da collegamenti con le spese effettivamente sostenute».

Responsabilità erariale, principi e paletti
Infine, alla magistratura contabile il nostro ordinamento assegna il compito di verificare e accertare l'eventuale responsabilità erariale dei funzionari pubblici e del personale politico di qualsiasi livello connesso all'utilizzo improprio o scorretto di fondi e risorse pubbliche. Un principio generale che permette per esempio alla Corte di attivarsi in caso della presentazione di un esposto da parte dei cittadini, valido indipendentemente dall'esistenza di una specifica norma che imponga la supervisione della magistratura contabile su un particolare organo della Pa. La legge 102/2009 ha comunque messo dei paletti che sembrano andare nella direzione di impedire al requirente contabile l'esercizio dell'azione di responsabilità amministrativo-contabile: «Le procure della Corte dei conti possono iniziare l'attività istruttoria ai fini dell'esercizio dell'azione di danno erariale a fronte di specifica e concreta notizia di danno, fatte salve le fattispecie direttamente sanzionate dalla legge».

Sentenze della magistrtura contabile
Come ha ricordato la stessa Corte dei conti in una audizione del novembre scorso sui contenuti del Ddl anticorruzione nella Pa, la magistratura contabile è «anzitutto, organo di controllo, garante dell'osservanza, da parte delle pubbliche amministrazioni e degli organismi di diritto pubblico, dell'obbligo della rendicontazione, in termini contabili e di risultato e, al contempo, giudice della responsabilità degli amministratori e dei funzionari delle pubbliche amministrazioni». Le sentenze emesse nel 2010 dalle sezioni centrali della Corte per danni da reato contro la Pa sono state 47, ed hanno riguardato 90 agenti pubblici per un importo complessivo di 32 milioni di euro per danni patrimoniali e di 4.7 milioni di euro per danni all'immagine. Sempre nel 2010, le sezioni regionali hanno invece emesso 350 sentenze con condanne al pagamento di complessivi 252 milioni di euro, (3,5 milioni di euro per danni all'immagine delle Pa).

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