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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2012 alle ore 14:40.
L'ultima modifica è del 29 settembre 2012 alle ore 10:35.

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Al via il processo al Corvo. È durata due ore e quindici minuti nel tribunale del Vaticano la prima udienza del processo a Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa imputato per furto aggravato e Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico della segreria di stato, imputato per favoreggiamento. Durante l'udienza, che ha preso inizio al suono di una campanella, la corte composta di tre giudici laici, si è riunita in camera di consiglio per circa un'ora e venti per decidere sulle eccezioni della difesa.

Il processo potrebbe concludersi in quattro udienze
«Quattro udienze potrebbero essere sufficienti» per arrivare alla conclusione del processo. Lo ha detto stamane il presidente del Tribunale Vaticano, Giuseppe Dalla Torre, a conclusione della prima udienza. Il procedimento dovrebbe perciò concludersi entro il 6 ottobre.

Il tribunale respinge le eccezioni di incompetenza
Al termine della prima udienza, il tribunale ha respinto tra le eccezioni presentate dall'avvocato di Gabriele, Cristiana Arru: quelle di incompetenza del collegio per le questioni legate al segreto pontificio e di nullità del rinvio a giudizio per genericità del capo di imputazione. Non si farà neppure una perizia dattiloscopica, anch'essa richiesta, sulla pepita d'oro sequestrata all'ex maggiordomo del Papa.

Sciarpelletti: i giudici separano il processo
I giudici hanno accolto la richiesta della difesa di Claudio Sciarpelletti, dipendente della Segreteria di Stato vaticana, accusato di favoreggiamento, di separare la proporia posizione da qualla di Gabriele. La corte ha pertanto deciso di processare Sciarpelletti separatamente, in data da destinarsi.

Nelle perquisizioni trovate 82 scatole di documenti
Un'ingente quantità di materiale è stata sequestrata dagli appartamenti e dai computer di Paolo Gabriele. Secondo quanto ha riferito questa mattina alla prima udienza del processo il capo della Gendarmeria Domenico Giani, sono 82 le scatole di materiali raccolte. Si tratta di documentazione di vario genere, non solo carte riservate, ma anche materiali che sono stati ritenuti interessanti dagli inquirenti.

Martedì nuova udienza, con interrogatorio Gabriele
Il tribunale ha poi fissato a martedì, alle nove della mattina, la seconda udienza del processo, che - ha spiegato il presidente Dalla Torre - sarà dedicata all'interrogatorio dell'ex maggiordomo del Pontefice e ad altre deposizioni.

Tra i testimoni anche il segretario personale del Papa
C'è anche il segretario personale di Benedetto XVI, mons. Georg Gaenswein, fra i testimoni che verranno sentiti nel processo a carico di Gabriele. La lista dei testimoni finora citati comprende, oltre a Gaenswein, la 'memores' Cristina Cernetti, e i gendarmi Pesce, Alessandrini, Cintia, De Santis, Carli e Bassetti.

Gabriele rischia fino a sei anni di carcere
Oltre che dal presidente del tribunale Dalla Torre, il collegio giudicante è composto dal giudice Paolo Papanti-Pelletier, e dal giudice Venerando Marano. Il promotore di giustizia, corrispondente a un pm italiano, è Nicola Picardi. L'imputato Gabriele, assistito dal suo legale, è presente in aula. Paolo Gabriele rischia una pena fino a sei anni di carcere, tra il furto dei documenti e le aggravanti. Sciarpelletti, tecnico informatico dipendente della segreteria di Stato, rischia invece fino a un anno di detenzione.

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