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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2012 alle ore 14:40.

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Fini e Casini di nuovo alleati. Ad Arezzo il presidente della Camera e leader di Fli parlando durante l'assemblea dei Mille ha detto che è arrivato il momento di impegnarsi per dar vita a «una sorta di una grande lista per l'Italia, una lista civica nazionale, un rassemblement che chiama a raccolta le energie sane, senza personalismi». Se Fini apre, il Pdl prende le distanze: «È difficile una campagna elettorale con un candidato virtuale», osserva il segretario Angelino Alfano.

Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha dichiarato la sua adesione. Fini ha subito ribadito l'endorsement a un Monti bis perché il «governo dei professori non può essere una parentesi». E «se, come è mio auspicio, si forma una lista civica nazionale e chiaramente è candidato alla guida del governo il senatore Monti, se questa lista vince poi le elezioni, il presidente Monti a Palazzo Chigi ci rimane».

Se creiamo un contenitore che «sta tra il Pdl e il Pd», alternativo al «grillismo», «io aderisco a questa lista». Così il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha aperto alla lista per l'Italia, lanciata in vista delle elezioni Politiche da Gianfranco Fini durante l'assemblea dei Mille in corso ad Arezzo.

«Ha ragione il presidente del Consiglio - ha poi spiegato Fini - quando dice che la luce comincia a vedersi. Ma dipende anche dalle scelte degli italiani, è importante che Monti dica "se il popolo sovrano riterrà, sono disponibile a continuare". Non è una scelta dei partiti ma di tutti italiani, che oggi spero dicano che non aveva sbagliato chi voleva chiudere una fase e aprirne un'altra. Io e Casini eravamo tra quelli, non per tornaconto ma perchè era una prospettiva difficile ma necessaria».

«Monti - ha aggiunto Fini - ha detto che la luce comincia a vedersi e credo abbia ragione. Ma molto dipenderà anche dalle scelte che faranno gli italiani. Monti ha detto che se il popolo lo riterrà, attraverso l'esito del voto, è disponibile a continuare. È una scelta che non spetta solo ai partiti ma agli italiani. Bisogna fare in modo che questa fase non si chiuda e non venga archiviata come una parentesi scomoda».

«Con il governo Monti c'è una ritrovata credibilità e si tocca con mano la capacità di fare le riforme, forse impopolari ma inevitabili», ha detto Fini, rilevando: «Molti, anche tra quelli della maggioranza parlamentare che sostiene Monti, pensano che sia meglio per l'Italia archiviare questo momento quando andremo al voto. È evidente che nascerà un governo squisitamente politico e che chi avrà la maggioranza formerà un governo, ma se gli elettori dovessero archiviare questa fas allora anche la possibilità di risalire sarebbe archiviata».

«Casini e io siamo tra quelli che hanno assunto delle scelto e si sono presi delle responsabilità non per tornaconto, ma per favorire una difficile e necessaria prospettiva che può essere utile in nome dell'interesse nazionale», ha concluso Fini.

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