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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2012 alle ore 12:12.

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Nella foto il premier Mario MontiNella foto il premier Mario Monti

«Lasceremo il governo ad altri nei prossimi mesi». Il timing più aggiornato del'addio del premier Palazzo Chigi arriva dallo stesso Mario Monti, intervenendo questa mattina all'apertura del Forum della Cooperazione in corso a Milano. Per Monti, grazie alla cooperazione ed a qualche «banale principio di gestione interna, lasceremo il Paese un pò meno rassegnato e un pò più rasserenato».

Il "capitale sociale" della fiducia reciproca
Nelle parole del premier, la preoccupazione per l'eredità che il suo governo lascerà all'Italia, convinto che il lascito più importante dovrebbe incentrarsi su un cambio della mentalità nazionale prevalente: «Gli italiani riescono molto a creare nel mondo un capitale sociale e di relazioni. Dispiace solo che siamo un po' meno capaci, per ora, di creare in italia questo capitale sociale di fiducia gli uni negli altri».

Non più divisioni destra-sinistra ma tra evasori e non evasori
«Mi auguro - ha aggiunto - che si possa un po' per volta spostare quel fronte di intolleranza che ha caratterizzato tanta parte della recente vita italiana, spostarlo perché non separi chi é di destra da chi é di sinistra, anche se le differenze possono essere importanti, ma separi essenzialmente due parti: coloro che pagano le tasse, assolvendo ai loro doveri di cittadinanza, e gli altri. Credo - ha concluso poi Monti - che questo contribuirebbe, ne sono sicuro, a dare un senso di cittadinanza comune».

Cooperazione come investimento per la sicurezza nazionale
Lo sviluppo dei Paesi partner dell'Italia, ha spiegato ancora Monti sottolineando il tema centrale del Forum, è anche un «investimento per la sicurezza» attraverso «il sostegno ai processi di rafforzamento
istituzionale e sociale delle ex aree di crisi» Tra gli esempi citati, i Balcani, i paesi della sponda sud del Mediterraneo, ma anche Afghanistan, Iraq, Siria, Corno d'Africa e Sahel.

Aggiornare la legge 49/1987 sulla cooperazione
Citando il videomessaggio trasmesso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (la cooperazione allo sviluppo è «politica estera nel senso più nobile e più elevato della parola») il premier Monti ha poi auspicato un aggiornamento della legge n. 49/1987. «Mi sto accorgendo - ha aggiunto - che la politica estera ha un alta nobiltà e richiede conoscenze particolari, ma la politica estera e la politica interna sono sempre meno separabili». Soprattutto «se vogliamo essere un Paese che non vive con la paura» occorre «portare l'Europa in casa».

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