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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 12:37.

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Assistiti deceduti e prescrizioni "facili": si è conclusa con il recupero di quattro milioni di euro a carico di dirigenti Asl e medici, e con 10 denunce, una complessa indagine nel settore sanitario della Provincia di Avellino, denominata "operazione Apollo".

Ben 6.052 assistiti erano deceduti o emigrati
I finanzieri della Tenenza di Ariano Irpino - incrociando gli elenchi dei residenti nei comuni della provincia con la banca dati degli assistiti - hanno scoperto che 146 medici di base hanno continuato a ricevere l'indennità di assistenza per 849 pazienti defunti e 5.203 emigrati. Insomma nella provincia per i 6.052 assistiti ancora iscritti nelle liste dei medici di medicina generale, benché deceduti o emigrati, la Asl ha continuato a corrispondere per anni ai medici generici le indennità.

Per ogni assistito le Asl corrispondono da 59 a 206 euro
Per ogni assistito, infatti, le Asl corrispondono ai medici di base, indennità che variano da un minimo annuo lordo di 59 euro a un massimo di 206 in funzione di diversi parametri, che consentono di far lievitare, anche sensibilmente, la quota fissa percepita per ciascun assistito (tra cui, l'onorario professionale stabilito in base alla fascia di appartenenza per anzianità di laurea, il numero di assistiti di età inferiore ai 14 o superiore ai 75 anni, le vaccinazioni antinfluenzali, e così via). La Asl di Avellino, dal 2000 al 2008, ha continuato a corrispondere a 146 medici di base, indennità per l'assistenza di ben 849 assistiti deceduti e 5.203 emigrati (cioè iscritti all'Anagrafe della popolazione non residente o appartenenti ad altri Distretti Sanitari).

Un buco nelle casse dello stato da 3,15 milioni di euro
Il buco nelle casse dello Stato, calcolato dai finanzieri, è enorme: 3.152.762,03 di euro, dei quali i dirigenti pro-tempore dell'Asl di Avellino, avvicendatisi nel tempo, saranno chiamati a rispondere. I risultati dell'indagine, infatti, sono stati comunicati alla Corte dei Conti competente a pronunciarsi sul danno arrecato alle casse dell'Erario dai dirigenti, per aver omesso di vigilare. La loro responsabilità, infatti, discende da una precisa norma di legge (articolo10, comma 3, della legge 724/1994), che individua nei direttori generali i responsabili dei danni finanziari. I Comuni, infatti, non sempre comunicano con solerzia le variazioni della popolazione residente per l'aggiornamento degli elenchi degli iscritti delle Asl, e queste ultime non assumono le iniziative necessarie per scongiurare che ciò accada, con notevoli ripercussioni sui bilanci pubblici.

La Regione Campania costi elevatissimi per il Ssn
La Regione Campania, segnala la Gdf, non solo ha il costo del personale del Ssn tra i più alti in Italia, ma ha anche un numero di medici superiore sia all'Emilia Romagna (8.127), alla Toscana (7.594) e al Veneto (7.613), con una spesa lorda pro-capite in euro per farmaci, che la vede al quarto posto (dietro Sicilia, Puglia e Lazio).

Denunciati i medici che hanno prescritto medicine a deceduti
A seguito dei controlli svolti dalla Tenenza di Ariano Irpino sono anche stati individuati ben 10 professionisti che hanno prescritto addirittura farmaci a carico del Ssn nei confronti di persone decedute: per loro è scattata la denuncia alla locale Procura della Repubblica. I finanzieri hanno scoperto che, in molti casi, i medici di base non prescrivono correttamente i farmaci ai loro pazienti, contravvenendo sia alle indicazioni terapeutiche degli specifici farmaci approvate dall'Aifa, sia ai Decreti del Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro nel settore sanitario della Regione Campania, determinando un ingiustificato aggravio per il Ssn. Da un controllo eseguito dai finanzieri sulle ricette mediche rimborsate dal Ssn alle farmacie, è emerso che in un solo anno (dal luglio 2010 al giugno 2011), sono stati ben 335 i medici dell'Asl di Avellino, che hanno prescritto indebitamente farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale, contravvenendo alle disposizioni delle norme regionali, provocando un danno per le casse del Servizio Sanitario Nazionale di 572.475,77 euro.

I casi eclatanti
Ad Ariano Irpino è stato individuato il caso di un medico che ha prescritto farmaci appartenenti a una stessa classe terapeutica, prodotti da una famosa casa farmaceutica, per oltre il 93% sul totale delle sue prescrizioni; a Monteforte Irpino, un suo collega, nello stesso periodo, ha prescritto un noto farmaco ben 68 volte oltre la media delle stesse prescrizioni fatte in provincia.

A Taranto 650 hanno indebitamente percepito l'indennità di accompagnamento
In provincia di Taranto, invece, 650 persone sono state denunciate per truffa ai danni dello Stato. Hanno percepito indebitamente l'indennità di accompagnamento erogata dall'Inps nonostante fossero state ricoverate per periodi superiori a un mese in strutture sanitarie e guardandosi bene dal comunicarlo all'ente previdenziale. Il danno supera il milione di euro.

Un ortopedico arrestato per peculato
Un medico, specialista in ortopedia dell'Asl di Taranto, è stato, invece, arrestato in flagranza per peculato. Il professionista riceveva i propri pazienti presso l'ambulatorio della struttura pubblica e utilizzava farmaci particolarmente costosi e non sostituibili con generici, pagati dall'Asl.

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