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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2012 alle ore 19:23.

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Dopo l'approvazione del decreto con le nuove misure per lo Sviluppo, il consiglio dei ministri approva il decreto sui costi della politica, con nuove disposizioni sui finanziamenti e il funzionamento degli enti locali.

Monti: non vogliamo più vedere l'Italia del passato
Il decreto Sviluppo «riguarda il futuro e l'Italia nuova», ma il Consiglio dei ministri approverà il decreto sul finanziamento degli enti locali «che riguarda un'Italia esistita fino ad ora, che preferiremmo non vedere più in futuro». Lo ha detto il premier, Mario Monti, durante una breve conferenza stampa a palazzo Chigi.

Vietato cumulo di indennità ed emolumenti
I compensi dei consiglieri e degli assessori vengono regolati in modo che non eccedano il livello di retribuzione riconosciuto dalla Regione più virtuosa. Il provvedimento vieta il cumulo di indennità ed emolumenti.

Divieto a ricandidarsi per i sindaci non virtuosi
Sindaci e presidenti di provincia che hanno contribuito al dissesto «non sono candidabili per 10 anni» a numerose cariche tra cui quelle nelle Giunte e nei consigli e nel Parlamento.

«Gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario - si legge nel testo del dl - non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. I sindaci e i presidenti di provincia ritenuti responsabili ai sensi del periodo precedente, inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonchè di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo. Non possono altresì - prosegue il decreto legge - ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale nè alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici.

Ai medesimi soggetti, ove riconosciuti responsabili, le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti irrogano una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte la retribuzione dovuta al momento di commissione della violazione».

Corte dei conti: controlli preventivi su spese regioni
La Corte dei conti effettuerà il «controllo preventivo di legittimità» sulle spese delle Regioni, compreso «il piano sanitario regionale ed il piano di riparto delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale» e potrà avvalersi della Gdf.

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