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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2012 alle ore 19:08.

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Nel decreto di sequestro preventivo firmato dal giudice Stefano Aprile, il magistrato ricorda che solo una parte del denaro pubblico assegnato al gruppo Pdl è stata destinata da Fiorito alle finalità previste dalla legge, «per essere invece utilizzato per soddisfare propri ed esclusivi interessi personali». Poi il gip passa a dettagliare le somme finite su sette conti correnti italiani e su quattro conti correnti spagnoli di Fiorito, «oggetto di illecita appropriazione» da parte dell'ex capogruppo Pdl al consiglio regionale del Lazio. E perciò sequestrate dal nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza (guidato dal generale Giuseppe Bottillo) «fino alla concorrenza di un milione di euro», insieme alla villa al Circeo e a tre macchine. Tutti beni considerati "provento del delitto di peculato"

Le somme sui conti correnti italiani
In particolare, sul conto personale presso la filiale Unicredit Anagni-Casilina sono finiti 343.146,33 euro; su quello presso l'agenzia Unicredit Roma 243.000 euro; sull'altro conto all'Unicredit di Anagni, (quello cointestato con la madre, Anna Tintori) Fiorito ha versato 199.430 euro; sul conto 14069 del Monte dei Paschi di Siena sono andati invece 23.140 euro, mentre sul conto 13411, sempre al Monte dei Paschi, 50mila euro; e sul conto alla Deutsche Bank 50.280 euro e su quello alla Banca Popolare del Lazio 108.940.

Il denaro sui conti correnti spagnoli
Ma non è tutto. Sono stati versati da Fiorito anche 25.144 euro sul conto aperto nella filiale di La Coruna del Banco Pastor, i 129.923,80 euro sulla filiale di Barcellona della Caixa Bank, i 37.722,40 sulla filiale di Santa Cruz de Tenerifice della Caja General de Ahorros de Canarias e i 146.692,20 euro nella filiale di Madrid del Banco Santander, per un importo complessiivo di 339.482,40 euro.

La villa al Circeo
Quanto al sequestro della villa a S. Felice al Circeo – pagata complessivamente 800mila euro di cui 500mila con un mutuo, 200mila in contanti e 100mila con assegno circolare, il gip lo spiega cosi: «Sia la parte in denaro contante, in ragione delle anomale modalità di pagamento e dell'assenza di plausibili spiegazioni da parte dell'indagato, sia la parte versata con assegno circolare, devono considerarsi diretto provento del delitto di peculato». E per questo il sequestro dell'immobile sito in località Punta Rossa, composta da otto vani è disposto «sino alla concorrenza del valore di 300mila euro».

Le macchine
Nel decreto di sequestro si legge ancora che dagli accertamenti della Finanza risulta che la Jeep, comprata da Fiorito in occasione dell'emergenza neve a Roma (il 13 febbraio scorso), «è stata acquistata al prezzo di 36.500 euro con un assegno circolare emesso con provista tratta dal conto 10703969 Unicredit, che deve considerarsi provento del delitto di peculato». E che le autovetture Bmw X5 e Smart intestate al gruppo consiliare Pdl «sono state trasferite da Fiorito a sestesso con un atto da considerarsi nullo o comunque inefficace», in quanto «al di fuori dei poteri del capogruppo, e comunque compiuto in data 25 luglio 2012, dopo la cessazione dalla carica». Anche per queste due autovetture, conclude il gip «ricorrono quindi sufficienti motivi per essere considerate provento del delitto di peculato»

Le conclusioni
Il gip ricorda infine che «il gudice può disporre il sequestro delle cose pertinenti al reato per cui si procede, qualora accerti l'esistenza di una possibile situazione di pericolo (aggravamento o protrazione delle conseguenze del reato ovvero agevolazione della commissione di altri reati) generata dalla libera disponibilità delle cose medesime, ovvero quando si tratti di cose di cui è consentita la confisca». Nel caso di specie, conclude, «esistono i presupposti per la confisca diretta del corpo del reato (denaro sui conti correnti dell'imputato, autovettura Bmw e Smart) ovvero del profitto del reato (villa al Circeo e Jeep) trattandosi di beni acquistati con le somme sottratte alla Regione».

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