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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2012 alle ore 12:31.

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Bernardo Caprotti (Lapresse)Bernardo Caprotti (Lapresse)

Esselunga si schiera contro il trasferimento dei voli da Linate a Malpensa, i due scali gestiti dalla Sea. Bernardo Caprotti, battagliero patron del gruppo della grande distribuzione, compra pubblicità sul «Sole 24 Ore» e sul «Corriere della Sera» per dire la sua sul futuro dello scalo milanese: "Linate e la produttività. Lettera aperta", titola l'avviso a pagamento.

"Questa di Linate è una delle ultime chance di Milano, già scollegata da Ginevra, da Lione, da Nizza...a meno che Lei - scrive Esselunga rivolgendosi a Carlo Masseroli, capogruppo del Pdl in consiglio comunale - non voglia andarci da Malpensa, il che rende l'utilizzo di quel volo improbabile". "In più -ricorda - "stanno costruendo la metropolitana che collegherà Linate" col centro della città "Non siamo bene informati, ma sembrerebbe - aggiunge riferendosi a recenti affermazioni di Masseroli - che potenziare Malpensa a detrimento di Linate produrrebbe un sacco di sviluppo, un sacco di posti di lavoro nel futuro della nostra Regione". Esselunga sostiene il contrario e porta l'esempio di "un signore straniero molto importante (500mila dipendenti)" che "nel corso di questo mese viene a trovarci". "Arriva alle 10 con volo di linea, facciamo la nostra riunione, una veloce visita a un negozio, con un light lunch". Poi l'ospite riparte dallo scalo milanese alle 16 con un "volo che lo riporta nella sua grande città. Grande davvero".

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