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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2012 alle ore 17:30.

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Elsa ForneroElsa Fornero

Lettere su lettere tra Commissione Lavoro alla Camera e ministero e Tesoro per estendere la platea dei lavoratori esodati da salvaguardare. Ma sullo sfondo il rischio che alla fine il Governo blocchi la proposta di legge bipartisan, per estendere la platea dei "salvaguardati" che potranno andare in pensione con le regole pre-riforma Fornero. Questo pomeriggio il testo è stato all'ordine del giorno nell'aula della Camera per la discussione generale.

No del Governo alla proposta di legge sugli esodati
Il Governo avrebbe detto no alla proposta Damiano (Pd) che amplia la platea degli esodati e modifica la riforma delle pensioni, introducendo una serie di scalini per consentire ai lavoratori di 58 anni di andare in pensione con 35 anni di contributi fino al 2017. Secondo indiscrezioni, il problema della proposta, condivisa anche da Pdl, Udc e opposizioni, sarebbe la copertura, 5 miliardi di maggiori tasse sui giochi.

La commissione Finanze: la copertura non venga dalla tassazione dei giochi online
Nel testo bipartisan le coperture venivano individuate nella tassazione dei giochi online ma la norma è stata bocciata dalla commissione Finanze della Camera che nel suo parere ha invitato a individuare «una diversa fonte di copertura, in quanto le misure di incremento delle entrate derivanti dai giochi pubblici, oltre a non determinare il gettito aggiuntivo necessario per far fronte agli oneri del provvedimento, rischierebbero di compromettere le stesse entrate erariali finora assicurate da tale comparto».

Damiano: il Governo trovi un'altra copertura
Damiano è incredulo e «stupito»: non c'é la copertura? «E allora il governo ne trovi un'altra», commenta. Nel Salva Italia é previsto un risparmio di 12 miliardi con la riforma delle pensioni, attacca, «ne sono stati spesi 9 per gli esodati, quindi ce ne sono almeno 3». Intervenendo in Aula, Damiano ha chiarito: «Non crediamo che sia giusta la strada di inseguire i numeri. Partiamo dal diritto di vedere riconoscere la possibilità di ricorrere alle vecchie regole quando si è senza retribuzione e senza pensione; non è una battaglia di principio, è una battaglia di indispensabile giustizia sociale».

Cazzola (Pdl): abbiamo caricato come un tir questo provvedimento
Nel suo intervento il deputato del Pdl Giuliano Cazzola ha criticato l'operato della Commissione Lavoro, di cui è vicepresidente. «Abbiamo forzato - ha riconosciuto nel suo intervento in Aula - . Questo provvedimento lo abbiamo caricato come un tir e se ci andrà bene uscirà dall'aula come una motoretta». È un progetto di legge, ha osservato Cazzola, «che non é coperto, che costa un occhio della testa e i 5 miliardi sono assolutamente inventati. Abbiamo sollevato un polverone che lascerà delusi coloro che erano stati irresponsabilmente illusi».

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