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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 13:42.

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Merkel ad Atene, scontri in piazzaMerkel ad Atene, scontri in piazza

«La Grecia ha fatto molti passi avanti ma molto resta ancora da fare». Con queste parole la cancelliera tedesca Angela Merkel, oggi ad Atene in visita ufficiale, ha cominciato il suo intervento alla conferenza stampa congiunta con il premier greco Antonis Samaras.

Siamo partner: in gioco c'è l'Europa
Siamo partner, siamo amici. Siamo insieme nell'euro e nella Nato. È nostro interesse comune recuperare la fiducia nella eurozona». Lo ha detto Angela Merkel ad Atene, precisando che «quello che è in gioco adesso è l'unione europea stessa».

Vorrei aumentare gli aiuti, ma aspettiamo relazione Troika
La Germania è al fianco della Grecia, ma anche Atene deve fare la sua parte, ha detto la cancelliera. «La Germania cercherà di risolvere i problemi insieme alla Grecia». Grecia e Germania - aggiunge - coopereranno in modo ravvicinato. «Vorrei aumentare gli aiuti destinati alla Grecia, i requisiti ci sono, ma dobbiamo aspettare la relazione della Troika».

C'è ancora molto da fare: ora la crescita
«Sono stati fatti passi molto importanti ma c'è ancora molto da fare», anche se «i risultati cominciano a vedersi». «Ora - ha aggiunto la Merkel - è il momento di fare scelte cruciali per la crescita in Grecia». La Grecia «ha bisogno di crescita oltre che di risparmi».

Samaras: il popolo greco sta sanguinando
«La Grecia è determinata ad adempiere ai suoi obblighi per superare la crisi del debito», ha ribadito il primo ministro greco Antonis Samaras. La Grecia è determinata a rispettare i suoi impegni e a rimanere in Europa. Samaras ha ricordato che il popolo greco «sta sanguinando» in questo periodo, ma è comunque determinato a rimanere nell'Unione europea.
«Tutti hanno riconosciuto che la Grecia ha voltato pagina, come confermato dalla dichiarazione di ieri dell'eurogruppo. La nostra credibilità è migliorata - ha aggiunto il premier - quelli che avevano scommesso sul collasso della Grecia e su un'Unione europea gravemente ferita perderanno».

Ad Atene con la stessa giacca degli europei
Ironia del destino, la cancelliera tedesca Angela Merkel si é presentato oggi ad Atene con la stessa giacca indossata a Danzica, quando il 22 giugno scorso la Germania sconfisse 4 a 2 la Grecia eliminandola dagli Europei. Lo fa notare con un velo di ironia il quotidano ellenico Athens News.

Le tensioni in piazza
Nel giorno della visita di Angela Merkel ad Atene ed è subito tensione. Ci sono stati scontri all'ospedale Henry Dunant, che si trova davanti l'ambasciata Usa nella capitale greca, con la polizia che ha lanciato lacrimogeni per impedire un corteo spontaneo dei dipendenti della struttura, che volevano manifestare contro la visita della cancelliera. I dipendenti, che non ricevono salario da 8 mesi, hanno lanciato bottiglie contro gli agenti. La tensione nella zona rimane alta. Rporta l'Ansa, ripendendo testimonainze su Twitter, che a alcuni manifestanti greci hanno lanciato bottiglie di plastica contro il convoglio che sta trasportando Merkel ad Atene.

Il leader della sinistra radicale, Alexis Tsipras, a capo del partito Syriza (Sinistra radicale), infuoca la posta: parlando alla folla convenuta in piazza Syntagma, nel raduno organizzato dai sindacati Gsee e Adedy, alla presenza di Bernd Riexinge, uno dei leader della Linke tedesca, arringa: «Angela Merkel è venuta ad Atene per dare il suo appoggio al governo di coalizione del premier Antonis Samaras e alle misure che vuole imporre, ma il popolo non reggerà al peso dell'austerità e alla fine vinceremo perchè abbiamo il diritto dalla nostra parte».

Tocca a scrittori come Vassili Vassilikos leggere la visita di Merkel in modo meno populista: «Merkel è venuta ad Atene per dimostrare che non è contro la Grecia», dice ad Adnkronos, è «il segnale» che «vuole che la Grecia rimanga nell'Ue». Un «segnale positivo» dunque in vista di un accordo fra il governo di Atene e la troika (Ue, Bce, Fmi) sulla prossima tranche del prestito internazionale.

Vassilikos, autore del Libro "Z" sull'avvento della dittatura dei colonneli, da cui fu tratto l'omonimo film, spera che le manifestazioni indette dai partiti di opposizione fuori dalla zona vietata si svolgano in maniera pacifica. «Alle televisioni internazionali farebbe piacere avere immagini di violenze, ma noi non siamo in guerra con la Germania», ha detto lo scrittore che, alle ultime elezioni si è candidato con la Sinistra Democratica oggi nella coalizione di governo assieme a Pasok e Nuova Democrazia.

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