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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 13:50.

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Tsipras (sinistra radicale) sfida frau Merkel ad Atene: basta austerity, ora investimentiTsipras (sinistra radicale) sfida frau Merkel ad Atene: basta austerity, ora investimenti

La visita-lampo del cancelliere Angela Merkel ad Atene iniziata oggi e che durerà appena sei ore è un grosso rischio per la popolarità del leader tedesco perché la giornata potrebbe trasformarsi in un grave insuccesso politico a causa di possibili violenze (nonostante il divieto di tenere manifestazioni pubbliche dalle 9 fino alle 22 di oggi) che segnerebbero il fallimento del viaggio. La polizia infatti ha già sparato lacrimogeni contro dei manifestanti mentre i sindacati e Syriza hanno iniziato una manifestazione di protesta e i siti web del governo greco sono stati attaccati da Anonymous.

"Angela Merkel è venuta ad Atene per dare il suo appoggio al governo di coalizione del premier Antonis Samaras e alle misure che vuole imporre, ma il popolo non reggerà al peso dell'austerità e alla fine vinceremo perché abbiamo il diritto dalla nostra parte": è questa la prima reazione 'a caldò di Alexis Tsipras, il leader di Syriza (Sinistra radicale) subito dopo l'arrivo di Frau Merkel in territorio ellenico. Tsipras ha fatto le sue dichiarazioni parlando alla folla convenuta in piazza Syntagma, nel raduno organizzato dai sindacati Gsee e Adedy, alla presenza di Bernd Riexinge, uno dei leader della Linke tedesca.

Sebbene la polizia della capitale greca ha messo in atto tutte le misure per impedire che le violenze degenerino - schierando più di 7.000 agenti per le strade di Atene, due elicotteri che pattuglieranno dal cielo e tutte le strade in cui passerà il corteo del cancelliere saranno chiuse al traffico - sembra che alcuni passanti abbiamo gettato alcune bottigliette di plastica contro il convoglio della Merkel.

I due principali sindacati del Paese, la Gsee (che raggruppa i lavoratori del settore privato) e l'Adedy (che rappresenta quelli del settore pubblico che hanno visto ridursi di un terzo i loro salari negli ultimi tre anni), sono sul piede di guerra. Anche il Partito Comunista di Grecia aveva in programma di radunare i propri sostenitori nella centralissima piazza Omonia, mentre il partito di destra Greci Indipendenti di Kammenos aveva invitato i propri aderenti ad esprimere la loro rabbia contro la Merkel davanti all'ambasciata tedesca, formando una catena umana tutta intorno all'edifico della rappresentanza diplomatica.

L'ultimo sciopero generale di settembre, le proteste quotidiane di pensionati e dipendenti pubblici e privati, l'assalto dei lavoratori dei cantieri navali al ministero della Difesa, gli scandali di corruzione e di evasione fiscale con la sorprendente sparizione dal ministero delle Finanze greco del cd contenente duemila nomi di greci con conti bancari in Svizzera, la disintegrazione del partito socialista Pasok e l'ascesa di quello filo nazista di Alba Dorata hanno contribuito a mettere a rischio non solo la tenuta economica ma anche quella sociale del paese. Non a caso il premier Antonis Samaras ha parlato di "rischio Repubblica di Weimar" per Atene evocando il periodo della storia tedesca che precedette l'ascesa al potere di Adolf Hitler.

La Merkel, personaggio molto impopolare in Grecia, perché ritenuta la responsabile di un salvataggio troppo cauto prima e troppo severo poi, viene proprio ad Atene per ribadire che la Grecia deve restare nell'euro e che il governo tedesco è pronto a fare la sua parte nonostante numerosi membri della sua stessa coalizione considerino la Grecia un pozzo senza fondo che va lasciata al suo destino. Questa è la scommessa politica della visita della Merkel ad Atene che per il bene dell'Europa speriamo sia coronata da successo.

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