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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2012 alle ore 19:16.

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, ha disposto lo scioglimento per contiguità mafiose del consiglio comunale di Reggio Calabria. La proposta del Ministro, deliberata dal Cdm, dovrà ora essere rivolta al Presidente della Repubblica che emanerà un decreto, contro il quale è ammesso il ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. Lo scioglimento dell'ente comunale comporterà la nomina della terna commissariale che resterà in attività per 12/18 mesi prorogabili ulteriormente fino a 24.

Alla base della decisione, a quanto trapela, i tentativi di infilitrazione della ‘ndrina Tegano nella municipalizzata Multiservizi (poi sciolta), rivelata nel novembre 2011 dall'indagine Astrea, probabilmente l'ingerenza delle cosche in altre partecipate del Comune ma non solo. Il 21 dicembre 2011 fu arrestato il consigliere comunale Giuseppe Plutino (poi sospeso) con l'accusa di concorso esterno per associazione mafiosa ma al vaglio della commissione antimafia – il cui accesso agli atti nel Comune fu disposto a gennaio di quest'anno dall'allora prefetto Luigi Varratta - potrebbe essere rientrata anche la gestione finanziaria dell'ente, il cui bilancio è stato pesantemente criticato dal Ministero dell'Economia e dalla Corte dei conti nel 2011.

La sentenza n. 1266 del Consiglio di Stato, sezione III, del 6 marzo 2012 ricorda che lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose non esige né la prova della commissione di reati da parte degli amministratori, né che i collegamenti tra l'amministrazione e le organizzazioni criminali risultino da prove inconfutabili; sono sufficienti, invece, semplici "elementi" (e quindi circostanze di fatto anche non assurgenti al rango di prova piena) di un collegamento e/o influenza tra l'amministrazione e i sodalizi criminali, ovvero è sufficiente che gli elementi raccolti e valutati siano "indicativi" di un condizionamento dell'attività degli organi amministrativi e che tale condizionamento sia riconducibile all'influenza ed all'ascendente esercitati da gruppi di criminalità organizzata.

Cancellieri: consiglio comunale sciolto per contiguità con la mafia

«Siamo assolutamente consapevoli della scelta fatta – ha detto il ministro – che è stata valutata con molta sofferenza ma abbiamo la volontà di restituire il paese alla legalità: senza legalità non c'è sviluppo». Così si è espressa il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri che ha anche tenuto a precisare che il consiglio di Reggio Calabria è stato sciolto per continguità e non per infiltrazioni. «Speriamo che la città possa trovare la serenità e riprendere il suo cammino: vogliamo che Reggio sappia che questo è un atto di rispetto per la città.Il governo è molto vicino alla città di Reggio Calabria e farà di tutto per far risorgere questa città dandole risorse necessarie e importanti compatibilmente con i mezzi che abbiamo a disposizione» ha concluso il ministro nella breve conferenza stampa.

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