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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2012 alle ore 11:53.

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50 anni fa il Concilio Vaticano II. Ratzinger denuncia il «deserto culturale» del tempo presente (Afp)50 anni fa il Concilio Vaticano II. Ratzinger denuncia il «deserto culturale» del tempo presente (Afp)

«Il Concilio Vaticano II non ha voluto mettere a tema la fede in un documento specifico. E tuttavia, esso è stato interamente animato dalla consapevolezza e dal desiderio di doversi, per così dire, immergere nuovamente nel mistero cristiano, per poterlo riproporre efficacemente all'uomo contemporaneo». Benedetto XVI nella messa solenne con cui questa mattina a piazza San Pietro inaugura l'Anno della fede, a 50 anni esatti dal Concilio ecumenico Vaticano II, ricorda questo evento centrale nella storia della Chiesa recente.

L'omelia di Benedetto XVI si muove sulle esigenze di rilanciare l'annuncio del Vangelo nella società secolarizzata, stessa prospettiva, ha ricordato, che ebbero i padri conciliari e papa Giovanni XXIII e Paolo VI, che guidarono il Vaticano II. Inoltre Ratzinger - che partecipò al Concilio come perito teologo - esorta a tornare ai documenti e alla lettera del Concilio, per trovarne la «vera eredità, al riparo dagli estremi di nostalgie anacronistiche e di corse in avanti e per coglierne la novità nella continuità».

E ha aggiunto: nei decenni che ci separano dal Concilio è «avanzata una desertificazione spirituale, anche se già all'epoca, per alcune pagine tragiche della storia si poteva capire cosa significasse una vita senza Dio». Si è diffuso il vuoto, denuncia il Papa, ma da ciò possiamo ripartire per riscoprire la gioia di credere e la sua importanza vitale per uomini e donne. Nel deserto si scopre l'essenziale per vivere.

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